La Corte dei conti ha bocciato ieri il consuntivo della Regione per il 2022. Al termine dell’udienza per il giudizio di parificazione che si è tenuta in Prefettura a Campobasso questo il verdetto pronunciato, alla presenza del presidente Guido Carlino, dalla presidente della Sezione di Controllo Lucilla Valente, dopo le relazioni dei magistrati Domenico Cerqua, Ruben D’Addio, Emanuele Petronio, la requisitoria del procuratore regionale Antonio D’Amato e l’intervento del governatore Francesco Roberti.
Il disavanzo da coprire è pari a 562 milioni di euro. Spalmato sugli abitanti porta il Molise al secondo posto in Italia per il maggiore deficit pro capite: 1.935 euro che “pendono” sulla testa di ogni molisano, dato in leggero calo rispetto al 2021 (quando era di 2.005 euro). Nella graduatoria delle Regioni peggio del Molise c’è solo il Lazio con (2.397 euro). All’ultimo posto la Basilicata con un disavanzo di 19 euro per abitante.
Fari accesi, mai come in questo giudizio in maniera approfondita, sul sistema sanitario regionale. «Anche nell’esercizio 2022 il sistema sanitario regionale, già provato – in termini di aumento dei costi e difficoltà operative – dalle conseguenze della pandemia, ha sofferto una condizione organizzativa di assoluta incertezza in ragione della mancata definizione degli indirizzi programmatici a livello regionale, dovuta innanzitutto al perdurante ritardo nel varo del principale strumento di programmazione, il Programma operativo», hanno rilevato i magistrati di via Garibaldi.
Sul fronte della gestione, un primo profilo critico ha riguardato le risorse destinate alla copertura delle attività istituzionali dell’Arpa «che la Regione finanzia con risorse del Fondo sanitario nazionale, nonostante la normativa statale lo escluda, prevedendo invece un obbligo preciso di puntuale individuazione delle risorse che devono garantire i Livelli essenziali di assistenza», ha sintetizzato a margine del giudizio la Corte.
Le condizioni per il commissariamento restano in piedi da anni con perdite e deficit non coperto che anche nel 2022 hanno prodotto l’aumento automatico di Irpef e Irap, i Lea sotto soglia (nell’anno considerato dalla relazione per l’area ospedaliera) e poi l’extrabudget collegato alla mobilità. Queste le criticità rilevate. In particolare, per la magistratura erariale molisana (che su questo punto la pensa come il Tavolo tecnico) «la Regione, nei contratti stipulati, ha riconosciuto ai privati accreditati, in aggiunta al budget, le prestazioni erogate in favore di pazienti extraregionali, ponendo tali prestazioni al di fuori del tetto di spesa contrattuale, così che gli operatori privati sono stati espressamente esclusi dai limiti di spesa rimborsabile da parte del servizio sanitario regionale» e «ciò continua a determinare una maggiore spesa non programmata, che viene fronteggiata in un momento successivo, che si pone all’opposto di una corretta, efficiente ed economica gestione delle risorse pubbliche e che comporta una deresponsabilizzazione dei privati accreditati nei confronti dei conti pubblici, dal momento che l’incontrollato aumento della produzione di servizi rappresenta un rischio permanente per la finanza pubblica ed un costante pericolo per la concreta attuazione del diritto alla salute costituzionalmente garantito».
Dopo l’udienza i consiglieri regionali 5s Gravina, Greco e Primiani hanno affondato: «Questo stato di cose rappresenta una violazione che denunciamo da anni, compromettendo la possibilità di uscire dal piano di rientro e influenzando negativamente la spesa sanitaria e, di conseguenza, il diritto alla salute dei cittadini. La Corte dei Conti è chiarissima: il ricorso all’extrabudget potrebbe diventare ingovernabile, tanto che ci sarebbero profili di potenziale danno erariale per coloro che avallano e hanno avallato certe dinamiche».
Il presidente Roberti, intervenendo prima della decisione, ha rivendicato le misure adottate dall’insediamento (fra cui il non indolore aumento delle aliquote Irpef). «Credo siano innegabili l’impegno, la determinazione ma anche la consapevolezza che questa amministrazione nei 16 mesi di mandato ha dovuto mettere in campo e ha avuto il coraggio di superare le problematiche di bilancio legate agli anni 2019, 20, 21 e 22 grazie soprattutto alla preziosa collaborazione istituzionale della Corte dei conti. Siamo consapevoli che abbiamo da poco iniziato un percorso che a noi sembra virtuoso, seppur complesso. Abbiamo sottolineato e continuiamo a sottolineare che abbiamo bisogno di ulteriori provvedimenti legislativi ed economici che possono offrire a questo territorio, ai cittadini molisani, al mondo imprenditoriale, nuove opportunità».
Primo punto all’ordine del giorno del Consiglio di ieri pomeriggio, l’approvazione del consuntivo 2022 è stata rinviata per le modifiche richieste dalla Corte de conti. Pronti ai correttivi, il commento di sintesi dell’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti. Le contestazioni, ha aggiunto, ci erano note.