Soddisfazione e grande sollievo perché «la pronuncia della Corte Costituzionale ha demolito, smontato la legge Calderoli». Il prof Gianmaria Palmieri usa la metafora dell’auto senza pneumatici, particolarmente apprezzata dalla consigliera regionale del Pd Alessandra Salvatore. La norma che attua l’autonomia differenziata per il momento non può “muoversi”. Anche se la guardia, dice l’ex rettore di Unimol e docente a Giurisprudenza che guida il coordinamento molisano per il No, deve restare alta.
In attesa di leggere il verdetto, in fase di estensione, il coordinamento ha incontrato la stampa per tirare le prime somme sapendo che si tratta solo di un primo traguardo raggiunto (tra i presenti i consiglieri regionali del Pd Fanelli, Facciolla e Salvatore, le assessore comunali di Campobasso Chierchia e Fraracci, il giovane costituzionalista Barone.
La Consulta ha dichiarato incostituzionali alcune previsioni della legge Calderoli. «Ha ritenuto sussistenti i rilievi di società civile e politica, avanzate anche da questo coordinamento molisano, e il percorso è tornato al punto di partenza. Sono stati dichiarati incostituzionali – così Palmieri – i pilastri della legge Calderoli». Si è anche evitato, aggiunge, uno «scenario vietnamita»: tre Regioni hanno impugnato la norma e tre si sono costituite in giudizio sostenendo la posizione contraria. «Non possiamo che esprimere rammarico per l’occasione perduta. Sarebbe stato bello se fra le Regioni che hanno presentato ricorso ci fosse stato anche il Molise», conclude.
Un richiamo forte alla Costituzione, sulla scia della risposta del Presidente Mattarella a Elon Musk, arriva dalla sindaca di Campobasso Marialuisa Forte. «Come amministrazione ci siamo schierati da subito contro questa legge che ritenevamo e riteniamo pericolosa per le aree interne e il Sud».
La sentenza degli ermellini rappresenta un primo punto di arrivo per il lavoro portato avanti durante tutta l’estate, rivendica il segretario della Cgil Molise Paolo De Socio. «Ringrazio la stampa che ha seguito e raccontato la nostra battaglia, ha compreso evidentemente la pericolosità della legge Calderoli. Chi non l’ha capita purtroppo sta pure in questo palazzo (la conferenza si tiene nella Biblioteca del Consiglio regionale, ndr). È chi ha preferito indossare la casacca di partito e non la maglietta di rappresentante del territorio».
Anche il segretario regionale del Pd Ovidio Bontempo rilancia le critiche al centrodestra, a quello nazionale e a quello locale accusato di «miopia». La Corte, ancora il segretario dem, «ha stabilito che prima ancora che ai cittadini la parola vada ridata al Parlamento e alla Costituzione». Un monito, ha concluso, «anche sulla riforma del premierato».
La Consulta, le parole del responsabile del Psi Marcello Miniscalco, «è venuta in nostro soccorso ma soprattutto in soccorso del Paese».
Antonio Federico, ex deputato e attualmente coordinatore regionale 5s, ricorda le censure mosse all’autonomia differenziata nella passata legislatura, a suo parere riconosciute dal pronunciamento della Corte: «Il Parlamento non può essere svilito, deve intervenire sulla definizione dei Livelli essenziali di assistenza e poi c’è il tema della spesa storica».
In chiusura, il leader di Costruire democrazia Massimo Romano ricorda che la minoranza progressista in Consiglio ha presentato nei mesi scorsi un atto di impegno affinché la Regione impugnasse la legge. Ma il centrodestra lo ha bocciato. «Ora è stato riaffermato che la norma presenta profili di illegittimità e che divide l’Italia».
r.i.