Il disavanzo della Regione Molise, da azzerare entro il 2051, è aumentato da 572 a 583 milioni. Ogni residente, considerandone 289mila, ha “sulla testa” un debito di 2.017 euro.
La “colpa” è dei correttivi che la giunta Roberti ha dovuto apportare al documento dopo la bocciatura, da parte della Consulta e della Corte dei conti, dei consuntivi ereditati dalla passata amministrazione. In particolare dopo la “cancellazione” del rendiconto 2021 e la sua riapprovazione.
La delibera, adottata martedì dall’esecutivo di Palazzo Vitale, completa – insieme al rendiconto e al bilancio consolidato, tutti atti ora pronti per l’esame e il varo definito del Consiglio – la “ricostruzione” della continuità contabile messa a punto dall’assessore Gianluca Cefaratti secondo le indicazioni della magistratura erariale ribadite da ultimo nel giudizio di parifica sul bilancio 2022.
Undici milioni in più, dunque, per i quali (oltre che complessivamente) il provvedimento della giunta e la scheda allegata indicano anche le coperture. Tre le voci prevalenti: copertura assicurata con economie di spese sulle risorse libere, con le risorse provenienti dalla maggiorazione delle addizionali Irpef di cui alla legge regionale n. 5 del 15.12.2023 e con il contributo annuale di 20 milioni stanziato dal governo Meloni a partire dal 2024 fino al 2033.
Il piano di rientro mantiene lo stesso orizzonte temporale di quello precedente varato poco più di un anno fa dall’amministrazione di via Genova: da qui al 2051.