Via libera dell’Aula del Senato, ieri, alla fiducia chiesta dal governo sulla manovra. La legge di Bilancio con il sì definitivo del Parlamento è così diventa legge.
«Misure importanti a favore di famiglie, imprese e risorse straordinarie per la sanità molisana», la sintesi a margine, dopo i lavori di Palazzo Madama, del senatore di FdI Costanzo Della Porta.
L’esponente della maggioranza si è soffermato in particolare su riduzione del cuneo fiscale, misure per i lavoratori e le famiglie, supporto alla natalità e finanziamento del sistema sanitario, con particolare attenzione al Molise.
Per il taglio del cuneo fiscale, ha spiegato, la manovra destina circa 17 miliardi, trasformando il beneficio in un bonus per i redditi fino a 20.000 euro e in detrazioni per quelli fino a 40.000 euro, ampliando la platea dei beneficiari di 1,3 milioni di lavoratori rispetto all’anno precedente. Previsti, inoltre, incentivi alle assunzioni, confermata per il 2025 la maxideduzione al 120% del costo del lavoro per le nuove assunzioni, che sale al 130% per i lavoratori fragili. E, ancora, per i lavoratori fringe benefit e detassazione dei premi. In particolare, il tetto dei fringe benefit viene elevato a 1.000 euro per tutti i lavoratori e a 2.000 per chi ha figli; sono previsti importi maggiorati per i neoassunti che accettano trasferimenti oltre 100 chilometri dalla propria residenza. Inoltre, è prorogata per tre anni la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività per i redditi fino a 80.000 euro.
Con il bonus nuove nascite, ha proseguito Della Porta, viene previsto un contributo una tantum per ogni figlio nato o adottato dal gennaio 2025, a condizione che il nucleo familiare presenti un valore Isee non superiore a 40.000 euro annui. Spazio in manovra anche per l’incremento e l’estensione del beneficio dell’assegno unico e universale per i figli a carico, con potenziamento dei congedi parentali e del bonus relativo al pagamento delle rette per asili nido, escludendo la soglia Isee utile ai fini dell’accesso al beneficio. È stato istituito un fondo per il parziale esonero contributivo a favore delle lavoratrici dipendenti e autonome madri di due o più figli, secondo specifiche condizioni.
Quindi, il contributo per la sanità molisana frutto del lavoro sinergico della delegazione parlamentare (con l’emendamento presentato alla Camera dalla deputata Elisabetta Lancellotta e recepito dai relatori) e della Regione (il governatore Roberti e l’assessore Iorio).
All’articolo 1 i commi 381, 382, 383 e 384, prevedono l’appostamento di 90 milioni per gli anni 2025 e 2026, destinati alla copertura delle perdite pregresse del servizio sanitario regionale al 31 dicembre 2023, oltre ad un ulteriore stanziamento annuale, non inferiore a 20 milioni di euro, in sede di riparto nazionale del fabbisogno sanitario.
«Cospicue risorse – il commento di Della Porta – che dovranno essere utilizzate per migliorare l’offerta sanitaria nella nostra Regione e garantire cure adeguate ai molisani, disincentivando la mobilità passiva grazie al rafforzamento dei presidi ospedalieri presenti sul nostro territorio. A dispetto di quanto più volte strumentalmente affermato dalle opposizioni la “filiera istituzionale” Governo-Parlamento-Regione ha funzionato bene, con un lavoro costante negli ultimi due anni. D’altra parte la prova della vicinanza del Governo nazionale alla nostra Regione è confermata da altri provvedimenti, tra gli altri 40 milioni di euro con il decreto 145 dell’ottobre 2023, l’aumento del fondo sanitario regionale che nel 2021 ammontava a 610 milioni di euro, nel 2023 è salito a 630 milioni per salire ancora nel 2024 a circa 640 milioni. Dopo le risorse finanziarie, ora al lavoro per il secondo obiettivo: intervenire su quelle norme che, specie in ambito sanitario, sono di ostacolo alla piena efficienza ed efficacia del sistema sanitario regionale». Chiaro riferimento al decreto Balduzzi.