Via libera pressoché all’unanimità (con una sola astensione) il disegno di legge costituzionale che modifica l’articolo 24 della Costituzione, inserendo il comma: «La Repubblica tutela le vittime di reato».
Una bella pagina per le istituzioni parlamentari, il commento del senatore molisano Costanzo Della Porta, che è l’estensore dell’emendamento e relatore in Aula del testo unificato.
«Per trent’anni il Parlamento ha provato a sancire questo principio sacrosanto, che non lede in alcun modo le prerogative di difesa dell’imputato – perché è norma non di natura processuale ma dispositiva di un diritto – e per questo sono davvero onorato, quale relatore del provvedimento, di aver contribuito, unitamente ai colleghi della Commissione, a trovare la sintesi giusta – evidenzia l’esponente di Fratelli d’Italia – per arrivare alla stesura di un dettato normativo che da tutti è stato definito eccellente. La tutela della vittima, infatti, non è da intendersi solo a livello processuale, in ragione del fatto che vi sono processi in cui non si riesce ad individuare il colpevole o perché, per vari motivi, la parte lesa non esercita l’azione penale, nei reati perseguibili a querela. La modifica costituzionale, che spero e mi auguro la Camera dei Deputati, nei tempi dettati dall’articolo 138 Cost., esaminerà quanto prima possibile, impone allo Stato di tutelare le vittime di reato, in ogni caso».
Nel merito, aggiunge, il testo unificato «rappresenta l’esito proficuo di un confronto sviluppatosi a partire dall’ottobre del 2023, con l’esame di diversi disegni di legge di iniziativa parlamentare. Innanzitutto, il disegno di legge costituzionale 427, a prima firma del senatore Iannone, che si componeva di un solo articolo e interveniva sull’articolo 111 della Costituzione, al fine di introdurre un’esplicita previsione costituzionale a tutela della vittima di reato. In particolare, la modifica proposta era volta a inserire, dopo il secondo comma del predetto articolo 111, il seguente: “La vittima del reato e la persona danneggiata dal reato sono tutelate dallo Stato nei modi e nelle forme previsti dalla legge”. Anche il disegno di legge costituzionale 731, d’iniziativa dei senatori Marton e altri, presentava la medesima finalità. In questo caso, si proponeva l’inserimento, dopo il quinto comma dell’articolo 111 della Costituzione, di un nuovo comma ai sensi del quale “la legge garantisce i diritti e le facoltà delle vittime del reato”. Analogamente, il disegno di legge costituzionale 888, d’iniziativa dei senatori Parrini, Bazoli e Giorgis, proponeva di inserire, dopo il quinto comma dell’articolo 111 della Costituzione, un nuovo comma ai sensi del quale “la legge garantisce i diritti e le facoltà delle vittime del reato”. Da ultimo, è stato abbinato anche il disegno di legge costituzionale 891, d’iniziativa del senatore De Cristofaro, che si componeva di un unico articolo e introduceva, dopo il quinto comma dell’articolo 111 della Costituzione, un nuovo comma volto a prevedere che la legge garantisce i diritti e le facoltà delle vittime di reato. A seguito di un confronto tra tutti i Gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, nella seduta del 6 dicembre 2023 si è addivenuto alla predisposizione di un primo testo unificato del seguente tenore: “1. All’articolo 111 della Costituzione, dopo il quinto comma, è inserito il seguente: La Repubblica tutela le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”».
Su questa prima versione del testo unico si è svolto un ciclo di audizioni (tra cui quelle dell’ex senatore Casson, di rappresentanti di realtà associative e di giuristi come i professori Manes e Celotto e le professoresse Cabiddu e Lorenzetti), al termine del quale – sulla base dell’orientamento pressoché unanime dei Gruppi – si è giunti, nella seduta del 4 dicembre 2024, alla predisposizione di un nuovo ddl unificato, che prevede l’inserimento della modifica costituzionale all’interno dell’articolo 24 della Costituzione, in luogo dell’articolo 111, ritenendo tale nuova collocazione più coerente con lo spirito e le finalità della riforma. In particolare, si prevede, all’articolo 24 della Costituzione, l’inserimento, dopo il secondo, del seguente comma: «La Repubblica tutela le vittime di reato».
Sul nuovo Testo unificato si è poi registrato il consenso unanime in sede di approvazione del mandato al relatore nella seduta dello scorso 12 dicembre.

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