L’unità che mise fine alla “guerra guerreggiata” interna si è ufficialmente sfaldata. Troppo fragile, evidentemente, per resistere l’equilibrio che portò all’indicazione, nell’assemblea del 17 dicembre 2023, del segretario regionale del Pd (Ovidio Bontempo) e del presidente (Nicola Messere che si è dimesso qualche settimana fa dall’incarico).
I dem del Molise sono di nuovo in ambasce. Ridisegnati i confini nel partito – la maggioranza poggia sull’intesa fra l’ex senatore Ruta e l’ex assessore Facciolla e la componente della ex segretaria Fanelli è in minoranza – è tempo di recuperare la base.
Da qui, e con questo obiettivo, riparte l’area dei fanelliani. Ma non solo. Tutti coloro che non si riconoscono nella maggioranza e provano a uscire dall’angolo ragionando di temi.
L’appuntamento, con “Un altro domani”, è per venerdì 24 gennaio a partire dalle 17.30 nello Spazio Dimensione (zona industriale di Campobasso). «Un’assemblea pubblica che vogliamo sia l’inizio di un percorso di cambiamento per il nostro Molise. Ospedali senza medici, scuole senza presidi, strade pericolose e giovani che fuggono: è il momento di dire basta – così Fanelli sui social – Questo territorio merita di più e non possiamo più permetterci di subire politiche che ci ignorano.
In questo momento cruciale, dobbiamo tracciare insieme la strada per una prospettiva riformista, soprattutto in vista del congresso del Partito democratico. È urgente avviare riforme istituzionali e sociosanitarie che rispondano concretamente ai bisogni dei cittadini, senza lasciare nessuno indietro».
Una piattaforma con cui rispondere alla destra e organizzare l’alternativa, come si usa dire in politica, che nasce dal basso e nell’agenda della discussione mette fra gli altri argomenti le riforme istituzionali, la richiesta di referendum per la riannessione all’Abruzzo che in provincia di Isernia ha totalizzato oltre 5mila firme, la crisi del mondo produttivo.
Non è un movimento contro, dicono gli organizzatori – fra cui Messere – in queste ore. L’evento ha raccolto l’adesione di esponenti storici del Pd come Carlo Veneziale e di altri dirigenti della provincia pentra. Un luogo di confronto in attesa dei congressi.
E anche uno stimolo, evidentemente, a superare l’impasse che finora ha impedito di celebrare per esempio quelli di federazione.