Tutti d’accordo, anche il presidente Roberti che lo ha ribadito in Aula: gli stipendi ai dipendenti del trasporto pubblico vanno pagati. E se ci sono comportamenti ai limiti della legalità o, peggio, che quei limiti li scavalcano vanno denunciati.
Rivelazioni e scintille durante la seduta del Consiglio regionale di ieri che ha dedicato ampia parte del dibattito alla gestione di un settore nevralgico eppure da tempo troppo spesso in cronaca.
Fuori da Palazzo D’Aimmo il presidio dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal e Ugl Autoferro. Nel loro mirino in particolare l’Atm, l’azienda che nelle ultime settimane è tornata al centro delle denunce delle organizzazioni dei lavoratori per il ritardo nel saldo delle spettanze agli autisti. «Non si può dire loro “se mi paga la Regione vi pago” perché i dipendenti non lavorano per la Regione», così il segretario della Faisa Emilio Santangelo.
I problemi di bilancio che Palazzo Vitale sta cercando di correggere da tempo, e che sono arcinoti, hanno determinato un po’ di ritardo nelle liquidazioni – ha spiegato il delegato ai Trasporti Roberto Di Pardo – Ma domani (oggi, ndr) saranno formalizzate alle ditte».
Serve un modello diverso, ha tuttavia confermato il governatore Roberti che ha dato in prima persona l’ok al “sì” come espressione di voto sulla mozione 5s a prima firma Greco che infatti è passata all’unanimità.
«Una misura di civiltà che arriva mentre tanti autisti, molti dei quali monoreddito, restano ancora in attesa della mensilità di dicembre e della tredicesima: è ora che il Molise faccia un passo decisivo verso la tutela dei diritti dei lavoratori del Tpl. Non è più accettabile che gli autisti debbano subire ritardi nel pagamento degli stipendi, soprattutto in un periodo economicamente difficile come quello attuale», il commento a margine dei pentastellati. Il documento chiede al presidente Roberti di attivare tutte le procedure affinché la Regione si sostituisca immediatamente in caso di inadempienza delle società concessionarie; di garantire il pagamento della tredicesima mensilità, ma anche di istituire un sistema di controllo periodico sulla regolarità dei pagamenti e mantenere un dialogo costante con i sindacati per prevenire future criticità. «Dialogo che noi abbiamo avviato già da tempo, trovando piena unità di intenti su ciò che deve essere fatto per il settore: dal gestore unico al servizio integrato», ancora i 5s.
Prima del voto, le rivelazioni che “promettono” strascichi giudiziari e sembrano segnare un punto di non ritorno (comunque una svolta nella gestione del settore e dei rapporti con i protagonisti). Assessore ai Trasporti nella passata legislatura, il presidente dell’Assemblea Quintino Pallante ha preso la parola da consigliere per ricordare i passi avanti compiuti negli ultimi anni: l’acquisto di autobus nuovi, l’esercizio del potere sostitutivo in caso di mancato pagamento degli stipendi, il tracciamento dei chilometri.
Poi ha chiesto al governatore Roberti di accertare: «Se risponde al vero che un’azienda è stata sottosta a una procedura attraverso avvisi di garanzia; se è vero che sarebbero state sottratte gomme da autobus della nostra Regione; se è avvenuto e da parte di quale azienda; se è possibile in questo caso avviare la rescissione del contratto; se ci sono aziende non in regola con il pagamento dei bolli e questo comporta la rescissione contrattuale».
Breve e precisa la replica del presidente della giunta: «Accolgo con favore le parole di Pallante. Chiederò l’intervento sbobinato per produrre io stesso un esposto in Procura e accertare se ciò che ha chiesto di verificare risponde al vero e quindi se sono stati commessi reati».
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