«Un manifesto che nasce dal basso, dalle esigenze vere dei molisani. Attività di formazione per amministratori e giovani che vogliono fare politica. Azioni concrete, una per tutte: impugniamo l’aumento dell’Irpef. Una per tutte e, soprattutto, la prima di una serie di attività molto concrete per prepararci a diventare nei prossimi appuntamenti elettorali un’alternativa efficace e credibile alla destra».
Micaela Fanelli tiene lontano, quasi fuori dal suo ragionamento, il congresso del Pd. L’assemblea di venerdì prossimo si muove certo anche nel solco della ricostruzione di un rapporto fra il partito e il territorio che sarà poi valorizzata negli appuntamenti interni. «Ma non è questo il centro, il cuore dell’iniziativa».
L’obiettivo, ribadisce la consigliera dem di Palazzo D’Aimmo, è «muovere la scena in un periodo non elettorale per poi farci trovare pronti». E aggiunge: «Voglio scuotere l’albero». Immagine per nulla muscolare, quasi poetica. Stempera le tensioni quasi permanenti nel Partito democratico. Una Fanelli che non ti aspetti, che catalizza in maniera diversa la sua proverbiale assertività. «Torniamo all’azione in un periodo politicamente morto», chiude senza raccogliere le provocazioni della giornalista sui congressi del Pd Molise.