Il caso del 45enne colpito da ictus ischemico a Venafro e trasferito prima a Campobasso, dove è stato trattato con trombolisi e poi, dopo una complicanza che ha reso necessario l’intervento neurochirurgico, al Neuromed ha sollevato un’ondata di interrogativi sulla gestione dell’emergenza-urgenza in Molise.
Sul tema sono intervenuti i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, presentando due interpellanze distinte ma convergenti nell’obiettivo: fare chiarezza su possibili falle organizzative che potrebbero aver compromesso la tempestività delle cure.
Il malore, sabato mattina. Per due giorni l’uomo è stato curato al Cardarelli di Campobasso, dove hanno cercato di trasferirlo per il necessario trattamento da parte del radiologo interventista a Pescara e San Giovanni Rotondo, ma la finestra temporale era troppo ampia. E al Neuromed, contattato sabato – come ha dichiarato a Primo Piano il direttore della Stroke dell’ospedale di Campobasso Nicola Iorio – non è attivo il servizio h24 per le urgenze. L’Irccs è il riferimento per i casi di ictus emorragico in cui ci sia bisogno di operazione neurochirurgica.
Domenica, le condizioni del 45enne si sono complicate evolvendo proprio verso questa direzione ed è stato trasportato – e poi operato – a Pozzilli.
Tempistiche e resoconti che hanno suscitato perplessità tra le opposizioni.
L’esponente 5s Roberto Gravina ha definito la vicenda «preoccupante» e ha chiesto risposte immediate: «Ogni minuto conta in situazioni del genere. Se ci sono state falle organizzative, una mancata applicazione dei protocolli o carenze strutturali, vanno colmate subito. Vogliamo sapere se il sistema sanitario regionale è davvero in grado di rispettare la golden hour, il tempo critico per garantire un trattamento efficace». Gravina, insieme ai colleghi Andrea Greco e Angelo Primiani, ha presentato un’interpellanza per chiedere alla Regione e all’Asrem di chiarire se la procedura seguita sia stata conforme ai protocolli vigenti e se siano previste modifiche per evitare che episodi simili si ripetano. «I pazienti non possono pagare con la loro vita il prezzo di inefficienze o ritardi evitabili. Mi aspetto risposte chiare e impegni concreti dalla Regione», ha concluso.
Sulla stessa linea si colloca il Partito democratico. La consigliera Alessandra Salvatore, prima firmataria di un’interpellanza sottoscritta anche dai colleghi Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, ha chiesto chiarimenti al governatore e all’esecutivo. «La giunta deve spiegare in che modo la rete dell’emergenza-urgenza e la rete ictus sono organizzate e quali azioni amministrative saranno adottate per evitare che episodi simili si ripetano», ha dichiarato.
Salvatore ha sottolineato la necessità di una maggiore trasparenza e di una revisione dei percorsi sanitari regionali. «Al di là di ciò che è scritto nei Programmi operativi, i molisani hanno diritto di sapere come funziona davvero il sistema. Non ci si può nascondere dietro i documenti quando la realtà dimostra che le previsioni di cura sono solo sulla carta. Servizi essenziali come la neurointerventistica devono essere immediatamente accessibili per chi ne ha bisogno».
L’interpellanza presentata dal Pd sollecita la Regione a fornire risposte puntuali sulla gestione dell’emergenza ictus e sulle eventuali criticità del sistema, al fine di garantire una migliore organizzazione dei soccorsi e un’assistenza sanitaria tempestiva per tutti i cittadini molisani.

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