A firmare l’intesa, se mai ci sarà, sulla perimetrazione del Parco nazionale del Matese saranno le Regioni interessate. Vale a dire, i governatori di Molise e Campania. Comunque la si pensi, favorevoli o contrari, toccherà a Francesco Roberti dunque la parola decisiva.
Partendo da questo dato di fatto, il consigliere regionale di Costruire democrazia Massimo Romano punta ad ampliare ed elevare il dibattito sul tema che è diventato la consueta contesa – spesso niente affatto risolutiva né tanto meno utile a una decisione consapevole – fra il sì e il no. E propone di sentire il parere dei molisani attraverso un referendum.
«Le tifoserie in questi casi non servono. Focalizzando l’attenzione sull’argomento, anche a valle delle riunioni che abbiamo avuto negli ultimi giorni a Palazzo D’Aimmo, mi sono accorto che sull’istituzione dell’area protetta e sulla sua concreta attuazione con la definizione del perimetro non c’è stata alcuna informazione istituzionale», riflette il leader di Cd.
Per questo motivo Romano, riassumendo lo stato dell’arte anche dal punto di vista giuridico, ha presentato un’interpellanza al presidente Roberti, anche in qualità di assessore all’Ambiente, per sapere «se e come si intenda concedere l’intesa ai sensi dell’articolo 2 comma 7 della legge 394/1991, richiesta ai fini dell’istituzione del Parco del Matese (…), se del caso previo esperimento di idonea procedura di consultazione popolare (referendum consultivo), garantendo a tutti i cittadini e attori socio-istituzionali adeguata informazione istituzionale circa: 1) la zonazione interna; 2) le misure di tutela e promozione per lo sviluppo sostenibile; 3) i divieti; 4) il regime autorizzativo e le modalità di rilascio delle autorizzazioni».
Martedì scorso, davanti alla sede del Consiglio regionale, la manifestazione di oltre un centinaio di agricoltori e allevatori (riuniti in un comitato spontaneo) che protestavano contro la mancata soluzione dell’emergenza cinghiali – che causano danni ingenti a raccolti e allevamenti – e contro il Parco nazionale del Matese. L’area protetta, il loro punto di vista, con vincoli e regolamentazioni delle attività costituirebbe il colpo di grazia al settore primario nell’area matesina.
Qualche ora dopo, all’estremo opposto del “dibattito”, la proposta del sindaco di Isernia Piero Castrataro di ampliare la zona del Comune pentro ricadente all’interno del Parco. Domani, Castrataro ne discuterà con i cittadini, martedì l’argomento sarà all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale.
Si tratta, tira le somme Romano, di un tema delicatissimo e di rilevante interesse diffuso fra la popolazione molisana. È proprio uno dei casi in cui la proposta di legge che disciplina il referendum consultivo regionale – a firma sua e dei colleghi di minoranza Gravina, Primiani, Salvatore, Fanelli, Facciolla e Greco – prevede di interpellare i cittadini. La consultazione, rileva ancora il leader di Costruire democrazia, sarebbe in linea anche con il principio costituzionale di leale cooperazione che impone allo Stato di acquisire l’intesa – è il caso della perimetrazione del Parco – che è una «codeterminazione del contenuto dell’atto», garantisce cioè che i confini dell’area protetta siano realmente decisi dal governo centrale e dalle amministrazioni territoriali, regionali in questo caso, e poi sanciti nel decreto del Presidente della Repubblica.
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