Una proposta di legge di iniziativa popolare, ai sensi degli articoli 32 e 33 dello Statuto regionale vigente, che preveda una drastica riduzione dei costi della macchina governativa, in particolare degli emolumenti degli inquilini di palazzo Moffa, una radicale e profonda riforma della politica e l’eliminazione dei privilegi divenuti intollerabili considerando la difficoltà generale che vive il Paese.
Le cifre? 6.500 euro netti ai presidenti di Giunta e Consiglio, 5.500 euro ai consiglieri, 4.400 euro agli assessori non consiglieri (gli esterni, per intenderci). Un dimezzamento rispetto agli attuali stipendi percepiti dagli eletti. Occorrono 2mila firme per far approdare la legge in Consiglio.
“Proposta – ha spiegato ieri all’Incubatore sociale di Campobasso il sindaco di Roccavivara, ec inquilino di Palazzo Moffa, Domenico Di Lisa – che potrebbe essere ignorata, per questo l’obiettivo è raggiungere 20-25mila sottoscrizioni. A quel punto il Consiglio prima di sottovalutarla ci penserebbe due volte”.
Quella condivisa anche da Gigino D’Angelo è una missione ambiziosa: “Vorremmo – ha aggiunto – che avesse una eco in ambito nazionale perché anche i parlamentari devono ridursi le indennità”.
“Quando si chiedono sacrifici – ha aggiunto D’Angelo – bisognerebbe dare il buon esempio. La politica dovrebbe autoriformarsi ma non è capace, per questo abbiamo deciso di intraprendere la strada della proposta di legge di iniziativa popolare. Ci sono – ha proseguito – molti sindaci di tutte le aree della regione pronti a sposare il nostro progetto mettendoci la faccia per raccogliere le firme”.