Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis nel plaudire la richiesta di un ordine del giorno da parte del consigliere regionale Salvatore Micone, comunica quanto segue: “Ho colto con piacere l’iniziativa del consigliere Micone, già forte dell’esperienza nella mia Giunta, per avviare quanto meno un dibattito all’interno del Consiglio regionale del Molise, proprio sul futuro delle Province. Un’idea che dovrebbe coinvolgere tutto il Consiglio regionale perché nel Molise, come in tutt’Italia, le Province come enti, rappresentano un problema di natura sociale. Non solo per via delle funzioni e competenze da esse ricoperte, ma anche per i servizi offerti e la mole dei dipendenti. Nel Molise poi la questione Province si fa più acuta proprio perché è una terra che vive di terziario e con due Province in meno, la preoccupazione e la tensione sono palesi. A tutto questo mi auguro che il Consiglio regionale trovi un giusto equilibrio, proprio perché è l’assemblea legislativa il luogo adatto per legiferare, programmare e sviluppare le riforme degli enti. Per questo credo siano state create le Regioni. Ad ogni modo, avviare un dibattito è senza dubbio positivo e quanto mai necessario per stabilire anche la riorganizzazione dei servizi e delle funzioni delle Province, in rapporto alla Regione ed enti locali. Ciò che mi meraviglia – continua Rosario De Matteis – è che davanti ad un problema tanto sociale, di fronte ad una situazione di emergenza, l’attenzione dei nostri parlamentari e del sottosegretario di Stato, pare sia orientata verso altri lidi. A tal riguardo non mi è parso di ascoltare una sola parola, un intervento, un’interrogazione, una mozione, un grido d’allarme da parte del senatore Ruta, del deputato Leva, del deputato ed ex consigliere provinciale Venittelli e del sottosegretario De Camillis. Evidentemente non è affar loro il futuro e le esigenze legate alle Province, legate alle scuole, alla cultura, ai centri per l’impiego, all’ambiente, ai trasporti. Mi auguro che alla loro evidente noncuranza, risponda il Consiglio regionale con un atteggiamento più rispettoso ed elegante sui problemi della gente”.