Alla vigilia della manifestazione contro i ‘soprusi della casta’ in programma per martedì mattina davanti al Consiglio regionale, il Movimento 5Stelle prende le distanze dall’iniziativa, iniziativa che viene pubblicizzata in questi giorni da ‘vele’, camion che attraversano senza sosta le vie di Campobasso. In un documento pubblicato sul loro sito i grillini usano parole non proprio tenere contestando alcuni aspetti della organizzazione della manifestazione. “Ribadiamo la nostra indignazione – affermano -, lasciando alla sensibilità soggettiva la scelta di prendere parte alla manifestazione (non siamo un Partito, i diktat non esistono e non inizieremo ora), ma ci sentiamo in dovere di prendere le distanze da coloro che predicano bene, ma hanno razzolato male (magari continuano tutt’ora) e da coloro i quali, visti i costosi mezzi promozionali, non credono nella spontanea indignazione e movimentazione popolare, bensì in quella di Partito, o declinazioni varie che tale sostantivo può assumere (più o meno ad personam)”. Insomma al Movimento non è piaciuta la macchina organizzativa dell’evento che, visti i mezzi usati, ricorda l’imponenza di alcune campagne elettorali. “L’indignazione generale dei cittadini molisani sui costi della politica, che giustamente si esprime anche sottoforma di manifestazioni di sdegno organizzate, come quella del primo Ottobre – sottolineano ancora i grillini nel documento – è la stessa identica che ha portato noi del MoVimento 5 Stelle a creare il gruppo più di due anni fa, a metterci la faccia per partecipare alle elezioni, a lavorare in piena libertà da interessi e compromessi per cambiare dal basso e dalle sedi istituzionali questa regione. Partecipazione, trasparenza, onestà sono valori da cui non si può prescindere se vogliamo il vero cambiamento delle istituzioni”. E quindi per i seguaci di Grillo a questo punto “ben vengano cittadini liberi se impegnati a loro modo verso il nostro stesso obiettivo, ben vengano cittadini che stanchi delle solite chiacchiere da bar provano a presentare leggi di iniziativa popolare raccogliendo firme ai banchetti, lo abbiamo fatto, ma ci teniamo a ribadire che noi siamo figli della stessa indignazione, perseguiamo gli stessi obiettivi anche da dentro il Consiglio stavolta, non solo fuori, e vorremmo essere affiancati in queste battaglie piuttosto che strumentalizzati o non menzionati in alcune recenti ricostruzioni storiche”.

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