“Non ho rubato un solo centesimo di quanto mi viene assegnato, le indennità sono diminuite, ho sentito tante falsità”. È durissima la replica del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, alla manifestazione di protesta contro gli stipendi dei politici che ha portato davanti a Palazzo Moffa alcune centinaia di persone. Il governatore parla a protesta conclusa e respinge al mittente le accuse urlate in strada dagli “indignati”.
Frattura parte dagli insulti ascoltati: “Non credo che i toni accesi portino a soluzioni di alcun tipo, men che meno ritengo sia giusto discutere su fatti che non corrispondono al vero. Sono pronto a dimostrare con i numeri veri come stanno le cose e questo lo faremo. Non solo rispetto alle indennità, nettamente e puntualmente diminuite nel pieno rispetto della legge e in linea con le altre regioni”. Frattura parla poi di “falsità assoluta” riferendosi a una presunta disparità di trattamento che esisterebbe tra le varie Regioni, e anche sui portaborse replica a muso duro: “Ho già detto con chiarezza che l’articolo 7 non si cumula alle indennità perché sarebbe una evidente misura fuorilegge. Noi abbiamo un’indennità lorda onnicomprensiva, ma qui mi pare che ogni volta che affrontiamo i temi con realtà e serietà dobbiamo poi essere offesi da chi, dopo aver goduto per anni di questi benefici, ora non è riuscito a rientrare e fa come la volpe che non arriva all’uva e dice che è acerba”.
Il presidente invita a non generalizzare: “Mi piacerebbe entrare nel merito di quante economie serie e puntuali, per singola voce di bilancio, questo governo e questa maggioranza hanno messo in pratica in soli sei mesi di governo”. E replica anche all’accusa lanciata dagli organizzatori della manifestazione in merito alla promessa fatta nel 2011 di dimezzare le indennità: “Due anni fa avevamo detto che avremmo dimezzato le spese. Ora verifichiamo per tabula quali sono i costi della macchina relativa alle indennità del Consiglio e della Giunta e verifichiamo se abbiamo rispettato, al netto di qualche punto percentuale, quell’impegno assunto nel 2011. Chi finanzia questa campagna denigratoria? – si è chiesto – Lavoriamo seriamente, prendiamoci tutte le offese possibili, ma sulla base di sostanza e cose reali”.