Il premier Enrico Letta rassicura: le voci sui 4 miliardi di tagli alla sanità in tre anni sono infondate. Ma altri ministri, per esempio la titolare della Salute Lorenzin, hanno detto con chiarezza no all’ipotesi di razionalizzazione. Eppure la bozza pubblicata dalle agenzie di stampa parla chiaro, la stangata – se confermata – si abbatterebbe per oltre 2 miliardi sul Fondo nazionale, oltre che sulla farmaceutica e le prestazioni ospedaliere acquistabili da privati. Il governatore del Molise, Paolo Frattura, è fra i presidenti di Regione già sulle barricate. “Si era parlato di due miliardi aggiuntivi per evitare l’introduzione dei ticket dal 1 gennaio 2014 – aggiunge – ed oggi apprendiamo che ci sarebbero tagli che superano i 3,5 miliardi. Per noi sarebbe un dramma assoluto. Siamo in Piano di rientro dal deficit sanitario e stiamo rivedendo i servizi sulla base delle risorse trasferite nel 2012; altri tagli ci farebbero andare in default” ha detto arrivando alla Conferenza straordinaria delle Regioni a Roma. E ha concluso: spero si tratti solo di una corbelleria.