L’ultimo atto di ‘legalità violata’ Nunzia Lattanzio lo individua nella decisione dell’ufficio di presidenza di Palazzo Moffa che ha bocciato la mozione con la quale lei voleva interrogare l’Assise sul cumulo di cariche detenute da Vincenzo Niro, capo del gruppo Uduer e capo dell’Assemblea regionale. Il suo ragionamento è che Niro non è stato mai eletto capogruppo e dunque non lo è legittimamente. Inoltre, ma questo è il dato più noto della querelle, la Lattanzio denuncia di essere stata esclusa dalla gestione delle risorse (economiche ed occupazionali) assegnate al gruppo. Da solo Niro avrebbe assunto 15 persone, programmato le attività. Emblematico un episodio: la Lattanzio una mattina ha chiamato il 113, non riconoscendo la legittimità della presenza al gruppo di un giovane avvocato incaricato da Niro di coordinare il lavoro dei dipendenti. Sul caso è intervenuto pure Clemente Mastella, segretario nazionale del Campanile, che ha chiuso la porta in faccia all’ex Tutore dei minori difendendo Niro e avvertendola di non parlare per conto del partito. Lei però non ha mollato e ora rilancia: presenterò immediatamente una mozione di sfiducia nei confronti di Niro e di tutto l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Inoltrerà, aggiunge, la documentazione di quel che sta accadendo al ministro dell’Interno e al Capo dello Stato. La polemica ormai ha travalicato i confini dell’Udeur. Il problema investe l’intera maggioranza.