La guerra in casa Udeur prosegue senza sosta. Il presidente di Palazzo Moffa, che è anche capogruppo del Campanile, va la contrattacco. Boccia come “falsità”, o meglio “assolutamente non veritiere” le dichiarazioni della consigliera Nunzia Lattanzio e del suo legale Enzo Iacovino durante la conferenza stampa di lunedì pomeriggio. “È oramai chiaro e palese – afferma Vincenzo Niro – che l’unico intento della consigliera è quello di ottenere la gestione politica e finanziaria del gruppo consiliare. Diversamente non si spiegherebbe per quale ragione la consigliere Lattanzio, che nelle scorse settimane ha pubblicamente dichiarato la sua avversione per tutto ciò che rappresenta l’Udeur, dal segretario nazionale, al capogruppo ragionale, ai comitati provinciali e regionale del partito, fino ai collaboratori del gruppo, si ostini a dichiarare la sua appartenenza all’Udeur perseguendo in modo pervicace e beffardo la titolarità di capogruppo consiliare. Non ho inteso finora prestarmi a questa grottesca commedia ma non posso consentire oltre che si possa impunemente mettere in discussione il mio comportamento e la legittimità del mio operato istituzionale, avendo sempre agito nel pieno rispetto delle leggi e in assoluta trasparenza. Ho, pertanto, affidato ai miei legali il compito di valutare e dare corso a tutte le azioni necessarie per tutelare l’ immagine, l’onore e la professionalità del Consiglio regionale del Molise, dei dipendenti regionali e dei collaboratori del gruppo consiliare Udeur Popolari, del partito e miei personali”.
E in chiusura della seduta dell’Assise la Lattanzio porta la querelle all’attenzione dell’Aula chiedendo di intervenire per fatto personale. “Non sono eterodiretta, né agisco per interesse personale. Chiedo il rispristino della legalità” sottolinea. E chiede ai colleghi componenti dell’ufficio di presidenza di revocare la delibera con cui bocciano la sua mozione che solleva l’incompatibilità di Niro.