“Matteo Renzi ha vinto le primarie del Pd con un successo chiaro e nitido, sia in Italia che in Molise. Tuttavia, il candidato Gianni Cuperlo ha raggiunto in regione un risultato del 30%, ossia superiore alla media nazionale che lo attesta al 18. Al nuovo segretario nazionale del Partito Democratico vadano gli auguri di buon lavoro. Sosterremo lealmente la sua attività e le azioni che intenderà compiere”. Così il comitato molisano che ha sostenuto Cuperlo si complimenta con i vincitori. Schierati con il friulano il segretario regionale Leva, il presidente del partito Ruta, gli assessori regionali Scarabeo e Petraroia, il capogruppo in Regione Totaro. Dall’altra parte, vincitori delle primarie con il 62%, il governatore Frattura, il sindaco di Riccia Fanelli, l’assessore regionale Facciolla. Che ora puntano al vertice del partito locale. Intanto si è già aperto il dibattito sulla verifica di maggioranza. È Frattura ad aprire il fronte: “Alcune situazioni andranno riorganizzate per dare giusta rappresentatività alle forze del centrosinistra che hanno stravinto le elezioni e soprattutto, a distanza di nove mesi, siamo ora anche nelle condizioni di fare le prime verifiche sugli obiettivi raggiunti da ciascuno di noi”. Il presidente della Regione poi parla degli attacchi che nei giorni scorsi gli sono stati rivolti da esponenti locali del Pd sostenitori di Cuperlo e critica in particolare uno dei suoi assessori: “La polemica non è costruttiva e poi, ogni volta, chi alza così i toni viene bocciato dall’elettorato – afferma – perché non è questo il modo di confrontarsi. Io devo dire una cosa e lo faccio veramente a malincuore: ho visto un atteggiamento espresso da un assessore del governo regionale, Massimiliano Scarabeo. Mi sono recato in visita ad un seggio del Pd sulla cui location avevo espresso prima qualche perplessità, ma giustamente il comitato di garanzia del mio partito ha inteso lasciare la sede di quel seggio presso la sede dello stesso assessore Scarabeo. Qui accade che non c’è stata addirittura nemmeno la buona educazione di salutare un amico prima che il presidente della Regione che si reca a visitare il seggio. E poi vedo addirittura polemica. Ecco, io vorrei solo dire che la politica si fa sulle cose da fare e penso che l’educazione debba comunque caratterizzare le buone maniere che ciascuno di noi quotidianamente deve avere. Su questi temi posso dire serenamente: non ci siamo”.