Con sconcerto e vivo stupore apprendo che l’Azienda sanitaria regionale del Molise – con un provvedimento adottato alla chetichella – ha definito i contenuti di una radicale e profonda riorganizzazione del personale sanitario regionale sulla base di una revisione delle macroaree ospedaliere che andrebbe fortemente a penalizzare i nosocomi di Larino e Venafro.
Pur consapevole degli obblighi che l’attuale legislazione ci impone in materia di contenimento della spesa e di ricollocazione del personale in esubero, mi sembra quantomeno inopportuno che una materia così delicata come quella della sanità regionale venga affrontata senza che si proceda ad un confronto sereno con tutte le forze politiche, i rappresentanti istituzionali delle città interessate, gli addetti ai lavori (medici, operatori sanitari) nonché i movimenti e i comitati sorti in questi anni a difesa dei presidi locali.
Credo che una politica nuova, improntata a criteri di trasparenza ed efficienza, debba evitare provvedimenti da ‘vigilia di Natale’, che sanno di vecchio. Al contrario, simili riforme vanno annunciate, rese pubbliche e discusse in maniera convinta e spiegando a tutti quali siano le esigenze della Regione, quali gli obblighi di legge e contemperare il tutto con le aspettative della gente e le giuste pretese di una cittadinanza che rivendica con forza (e a ragione) il rispetto dei suoi diritti.
È il metodo, prima ancora che il merito, a suscitare indignazione. Ecco perché ho chiesto al presidente Frattura, che è anche titolare della delega per la Sanità, un incontro urgente per verificare con lui le azioni da intraprendere.
È la politica che deve proporre, la politica deve valutare gli obiettivi da perseguire e definire le priorità cui le singole strutture regionali devono poi adeguarsi. E questo ruolo io rivendico con forza e intendo chiedere al presidente Frattura di ribadire con forza la centralità dell’agire politico.
Ciò anche in ragione del fatto che la riprogrammazione delle macroaree ospedaliere proposta dall’Azienda sanitaria regionale non corrisponde agli impegni che questa maggioranza ha assunto in campagna elettorale e, soprattutto, non corrisponde alle direttive in materia sanitaria fatte proprie dal nostro presidente che, in più occasioni, ha pubblicamente affermato la necessità di ripensare la sanità regionale nell’ottica di una riorganizzazione sì complessiva, ma che non avrebbe penalizzato nessuno dei nosocomi esistenti, diversamente orientandone le specializzazioni e le competenze cliniche.
Ecco perché ho chiesto immediatamente di incontrare il presidente Frattura: è bene chiarire quanto prima questo grosso equivoco convocando tutte le parti interessate presso l’assessorato alla Sanità e avviando da subito, insieme alla Conferenza dei sindaci e le Organizzazioni sindacali, le verifiche di contenuto del piano proposto dall’Asrem tenendo ben presenti le giuste aspettative delle città di Venafro e di Larino.
Vincenzo Cotugno
Capogruppo Rialzati Molise Consiglio regionale
Il nuovo Piano di riorganizzazione aziendale dell’Asrem è semplicemente un atto prodotto dalla struttura tecnica, mentre le scelte restano in capo alla politica e alla maggioranza di centrosinistra alla guida della Regione, votata nemmeno un anno fa per salvaguardare un sistema sanitario al servizio della popolazione e non dei tavoli tecnici romani.
Inoltre, anche altri aspetti andranno sicuramente riconsiderati, come ad esempio la soppressione dell’Emodinamica a Termoli che rappresenta – ed io l’ho sperimentato sulla mia pelle – una specialità in grado di salvare la vita delle persone in caso di infarto. Ma anche il reparto di Oculista di Larino, capace di attivare grandi numeri sul fronte della mobilità attiva da fuori regione o il problema del basso Molise che resterà con un solo ospedale operativo, impossibilitato a garantire sul territorio di riferimento i livelli essenziali di assistenza previsti dalla legge nazionale.
Dunque, quella contenuta nel Piano di riorganizzazione non è l’idea di sistema sanitario voluta dai cittadini e dalla maggioranza politica in Consiglio regionale. Auspico pertanto l’avvio di un immediato confronto con tutte le parti interessate, amministrazioni cittadine, sindacati, comitati, operatori sanitari, per arrivare alla riscrittura del documento di riordino sanitario da approvare in Consiglio regionale.
Se invece si darà seguito a quanto stabilito nel nuovo Piano di riorganizzazione aziendale, fin d’ora annuncio la mia ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di smantellamento della sanità in basso Molise, in difesa degli ospedali di Termoli e Larino e anche di quello di Venafro.
Francesco Totaro
Capogruppo Pd Consiglio regionale