Il punto di arrivo è l’equilibrio di bilancio entro il 31 dicembre 2015. Il percorso è stato illustrato dal governatore-commissario per la sanità al Consiglio regionale durante la seduta monotematica, chiesta dai consiglieri di centrodestra e da Nunzia Lattanzio, con l’aiuto delle slide preparate come sintesi dei Programmi operativi inviati a Roma. All’osso: gli ospedali Larino e Venafro diventano Case della Salute (con il Pronto soccorso come unità semplice di quelli, rispettivamente, di Termoli e Isernia e posti di osservazione brevi); il Cardarelli e l’ex Cattolica integrati in un unico ospedale, il ‘Nuovo Cardarelli’, 344 posti letto che la struttura commissariale individua come ‘pubblici’ poiché l’obiettivo della Regione è acquisire la governance della Fondazione. Riguardo ai posti letto per post acuti dei 224 totali 129 sono in quota ai privati e 94 al pubblico. La distribuzione sarà definita con il Piano della riabilitazione.
Resta sulle barricate il centrodestra, che annuncia una mozione urgente. “Il presidente non ha risposto sul troppo peso dato ai privati e su altre cose concrete, come la diagnostica, il blocco del turnover” spiega in sintesi Nico Romagnuolo. L’assessore alle Attività produttive Scarabeo, assente per motivi istituzionali, ha inviato un contributo letto in Aula dal collega di partito Domenico Di Nunzio. È intervenuto anche lui sul tema dei privati, che devono fare – ribadisce – eccellenza. In sostanza Scarabeo precisa: “La salvaguardia degli ospedali pubblici, la loro reale riorganizzazione, il miglioramento delle strutture e dei servizi, significano che si stanno rispettando gli impegni assunti coi cittadini, niente di più di ciò che il nostro dovere di amministratori pubblici, ci impone. Non mi troverete mai d’accordo se parliamo di soppressione di queste strutture, rappresentano realtà fondanti del sistema socioeconomico delle aree dove sono ubicate, un punto di riferimento per chi, altrimenti, sarebbe costretto a lunghi ed estenuanti trasferimenti per vedersi salvaguardare il proprio diritto alla salute”