Le grandi vertenze, la crisi economica di un Molise “che continua a soffrire e non vede soluzioni”, l’assoggettamento dei sindacati che “pensano solo agli ammortizzatori sociali e non al futuro e non chiedono la risoluzione del problema alla radice”.
Questi i temi trattati dal consigliere regionale Michele Iorio nel corso della conferenza stampa convocata ieri pomeriggio nella sede politica di via Duca degli Abruzzi.
Ma andiamo con ordine. Dopo le accuse di Frattura, l’arringa difensiva inizia parlando dell’ultimo giudizio espresso da Moody’s (insieme a Standard & Poor’s una delle due maggiori agenzie di rating al mondo) che ha declassato la regione Molise. “Fino al gennaio 2011 il nostro rating era BAA1 con outlook positivo. Poi nel febbraio del 2012 si è abbassato a BAA2 con outlook negativo. Infine – spiega Iorio – notizia di oche ore fa il declassamento a BAA3 con outlook negativo. Giudizio che ha riguardato altre otto regioni di Italia. Il motivo? Il bilancio e la situazione sanitaria. Ma mentre le altre regioni sono corse ai ripari, il Molise da un anno è ancora in esercizio provvisorio. Non mi possono addebitare anche questa responsabilità. Con me il rating era positivo”
Da Moody’s alle grandi vertenze. Per Iorio “sono state fatte valutazioni e strategie sbagliate, errori tecnici incomprensibili”. Parte dalla Gam. “Frattura aveva detto che non avrebbe messo più soldi nell’azienda e invece ha ricapitalizzato con cinque milioni. Se si fosse operato prima, l’azienda ora starebbe producendo e Leocata non sarebbe scappato”. Stessa analisi per Ittierre. “L’accordo era preciso: vi garantiamo e se non pagate ci prendiamo l’azienda. Frattura doveva prenderla e sedersi al tavolo ministeriale da padrone. E invece rischia di onorare la fideiussione senza partecipare alle riunioni che contano. La Regione non può essere assente su tutto”.
Infine la Protezione Civile. Qui Iorio si scalda. “Dire che non c’è copertura è una bestialità – afferma – Frattura e il fantomatico delegato alla ricostruzione Ciocca non amministrano un condominio, non sono a casa loro”. L’ex presidente spiega che i fondi ci sono. “I 346 milioni di euro del Cipe non sono stati ancora toccati. Sarebbe bastato andare a Roma e rendicontare le spese”. Sui famosi 5 milioni a disposizione fino al 2018, Iorio afferma che “Ciocca sbaglia quando ragiona sulla cassa, dovrebbe invece prendere in considerazione la competenza”.