Per alcuni una sorpresa. E scompiglio. In altri settori della maggioranza, invece, la notizia della richiesta di dimissioni agli assessori da parte del governatore è stata affrontata con una calma serafica. “Il ragionamento esiste dall’avvio della verifica” conferma il titolare delle Politiche agricole Vittorino Facciolla. “Va valutato in base agli equilibri e alla funzionalità dell’esecutivo. E poi anche con noi diretti interessati più nel dettaglio” aggiunge. Questo approfondimento non sarebbe ancora stato realizzato. Ma lui anticipa qualche sua mossa. “Non c’erano accordi interni a Unione per il Molise” assicura l’assessore di San Martino in Pensilis. “Ciò non toglie che io non possa decidere a metà mandato, o magari anche un po’ prima, per una staffetta che porti in Consiglio regionale il primo dei non eletti, rafforzi così la maggioranza e anche il movimento che abbiamo messo su alle elezioni del 2013” dichiara. Indipendentemente da questo tagliando che sta richiedendo più tempo del previsto. E in cui la regola delle dimissioni dall’Assise per gli assessori dovrà valere per tutti, non potrà essere ad personam, fa capire Facciolla.
Un tagliando che si sta rivelando difficile e infinito La quadra, raccontano le indiscrezioni, il presidente vuole trovarla anche sulla questione femminile e la rappresentanza alla provincia di Isernia. E allora ecco tornare prepotentemente l’attenzione su Rialzati Molise, a cui Frattura avrebbe chiesto il nome di una donna di quell’area. Ufficialmente, il movimento ha risposto: il nostro nome è sempre quello di Tamburro. Torna in auge pure l’idea di Erminia Gatti, Pd componente di maggioranza. Ma è realistico sostituire Petraroia (cuperliano) con un’esponente del nuovo gruppo dirigente? Ruta e Leva l’assenso che in fondo Frattura sta cercando non lo darebbero mai. Non si esclude, non lo fa chi è più vicino al presidente, che alla fine sia lui ad indicare una ‘assessora’.