Per la ricorrenza del Primo Maggio il governatore del Molise, Paolo di Laura Frattura, parla di “correttezza, trasparenza, assunzione di responsabilità”. Li definisce “i capisaldi della nostra azione politica. Ci appartengono ancora prima come uomini.
Non facciamo chiacchiere, non giochiamo d’imbroglio. Lavoriamo, spesso senza dirlo, per rendere riconoscibili gli impegni presi. E in un anno di governo, forse possiamo iniziare a dirlo, i segnali non mancano.
Questa pagina, dunque, per mostrare che al Molise malandato e devastato stiamo fornendo, giorno dopo giorno, gli strumenti dovuti per parlare tutti insieme di futuro.
Già il solo fatto di mantenere fede agli obblighi di legge – continua Frattura – ci ha portati a liquidare i creditori delle pubbliche amministrazioni del Molise: in tre mesi 47 milioni di euro a imprese e fornitori di servizi. Iniezione di liquidità che segna un punto verso la ripresa. C’è un cambio di passo che non può essere trascurato soprattutto da chi vuole continuare a nutrire speranza.
Un cambio di passo che ha dato risultati. Abbiamo operato tagli alla spesa pubblica e alla macchina amministrativa a beneficio del tessuto produttivo, perché nel tessuto produttivo si rafforza il tessuto sociale. Il lavoro è serenità collettiva, ne siamo ben consapevoli.
Il nostro bilancio è segnato da tagli e risparmi, praticati e da praticare, destinati tutti al miglioramento della qualità della vita dei cittadini e delle imprese del Molise. Il pareggio dei conti, la certezza delle risorse, il rigore dei pagamenti, sono elementi che ci consentono oggi di non vendere fumo, ma di proseguire con convinzione un disegno che abbiamo ben chiaro.
Milioni di euro offerti alla causa lavoro per ricominciare insieme a parlare di lavoro. Fondi per l’innovazione delle imprese, fondi per investimenti che creano occupazione. L’idea di riforma della formazione professionale rispondente alle vocazioni del nostro territorio. Il riconoscimento dello stato di crisi, appena deliberato, per un’area che rappresenta la storia dell’economia molisana, quella che va da Campochiaro a Venafro, è l’atto di chi intende favorire un processo di rinascita occupazionale della nostra regione. Ai nostri interventi vogliamo aggiungere, e li aggiungeremo, quelli previsti dallo Stato e dall’Europa: è un percorso necessario per sanare la vertenza Molise. Vertenza che oggi ha un sapore più amaro perché nessuno vorrebbe parlarne nel giorno della Festa del lavoro.
Ma le difficoltà non si superano negandole, si superano affrontandole ognuno con i propri mezzi e le proprie responsabilità.
In un anno di governo abbiamo fronteggiato tantissime situazioni senza via d’uscita. Insieme, lavoratori e Regione, abbiamo inquadrato, però, una possibile via d’uscita. Non immediata, ma possibile. La fiducia, per questo, non deve mancare. E la fiducia ha bisogno di solidarietà. I nostri lavoratori ne hanno dato prove importanti. Diciamo noi grazie a loro.
E a loro va questo Primo Maggio che oggi – conclude il governatore – ci serve per continuare a costruire perché il Primo Maggio di domani sia di nuovo la Festa del Lavoro”.