Cosa ha in comune Campobasso con Giustenice, piccolo centro ligure? E con Rovolon nel padovano? Oppure con Lissone (Lisôn in dialetto brianzolo)?
Il candidato del Polo Civico Michele Scasserra lo chiede ad Antonio Battista reo, secondo l’ex assessore regionale, di aver copiato il programma per il capoluogo pubblicato sul sito internet, finanche con il copyright.
Nella sede di via Petrella nel corso di una conferenza stampa indetta d’urgenza, Scasserra mostra i documenti, i programmi di altri sindaci da cui Battista ha copiato di sana pianta.
“Prendere spunto va bene – dice il candidato del Polo Civico – plagiare invece è di pessimo gusto”.
Scasserra si sente preso in giro “sia come competitor che come cittadino di Campobasso. Dopo tanti anni di amministrazione – aggiunge – Battista dovrebbe sapere di cosa ha bisogno la sua città. Gli elettori devono giudicare sulla base di quanto le persone effettivamente propongono, dopo aver ascoltato le loro istanze”.
Ci cascò Luigi Brasiello, sempre del Pd, lo scorso anno. Colpa dei collaboratori – si giustificò il sindaco di Isernia – che fecero copia e incolla con il programma di Camaiore.
Ora Battista. A cui però Scasserra tende la mano, dichiarandosi disponibile a sospendere la sua campagna elettorale anche per tre giorni, ma ad una condizione.
“Deve chiedere scusa ai campobassani – spiega – e chiudersi in una stanza con i suoi collaboratori per riscrivere daccapo il programma. Non mi confronto con chi presenta un programma vecchio di cinque anni, presentato da altri sindaci di altri centri italiani”.