“Grillo raccoglie un sentimento comprensibile di protesta e lo proietta verso il nulla. È uno che, finché è uno stimolo, può essere anche utile, ma se dovesse vincere penso che sarebbe un disastro per il Paese di proporzioni incalcolabili”.
Massimo D’Alema rilegge a Campobasso la storia di questa campagna elettorale per le europee e le amministrative. Per lui l’unica vera novità, di cui gli chiedono in Europa è Matteo Renzi. Il premier che sta “dando dinamismo ad un Paese che sembrava bloccato”. “Se ci fosse un minimo di obiettività da parte dell’informazione bisognerebbe dire – aggiunge l’ex premier – che la vera novità di queste elezioni è il successo del Pd, dovuto anche in misura notevole alla popolarità del presidente del Consiglio, non Grillo, lui c’era già. Io spero che l’esito del voto rafforzi il governo anche perché, siccome l’Italia avrà la presidenza dell’Unione Europea in un semestre decisivo, avere un governo rafforzato sarà fondamentale per il nostro Paese. Io sono un po’ colpito, si parla di queste elezioni come se fossero le elezioni di Grillo, e i sondaggi danno Grillo al 23% e alle politiche aveva il 25%. Anche noi avevamo il 25, ma i sondaggi ora ci danno al 34”.
In città D’Alema presenta, all’Università del Molise, il suo libro ‘Non solo euro’. Poi partecipa alla conferenza stampa coi candidati sindaci di Campobasso e Termoli, Antonio Battista e Angelo Sbrocca. Infine, in piazza Municipio, il comizio a cui partecipa anche la capolista del Pd nella circoscrizione Sud e tutto lo stato maggiore del partito.