“Sul Bollettino ufficiale della Regione Molise dell’8 maggio scorso – si legge in una nota del vicepresidente della Regione Michele Petraroia – sono stati pubblicati i decreti firmati dal presidente della giunta regionale, Paolo di Laura Frattura, con cui vengono nominati i componenti del Consiglio dei molisani nel Mondo e del Consiglio dei giovani molisani nel mondo a cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro nella preziosa attività di ambasciatori della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
I legami tra la terra da cui si è partiti e le città che hanno accolto i migranti molisani – ancora Petraroia -, sono legami indissolubili perché nessuna distanza fisica potrà mai cancellare l’identità storica, l’amore per il proprio paese e i sentimenti di affetto che si nutrono per i familiari, gli amici, gli eventi, i luoghi e la comunità lasciata per andare in cerca di fortuna.
Tra i Paesi con maggior diffusione di corregionali c’è l’Argentina, la nazione degli italiani che parlano spagnolo, il paese di Papa Francesco primo pontefice non europeo, ma possiamo dire con orgoglio italo-argentino come padre Giuseppe Tedeschi e come tanti molisani che a Rosario, a Mar del Plata, a Buenos Aires, a Cordoba e in altre città argentine sono stati accolti e hanno travato opportunità per se e per le proprie famiglie.
E il Molise, la regione italiana con il maggior numero di immigrati in proporzione ai residenti, accoglierà in una giornata che passerà agli annali della storia, papa Francesco, ovvero il papa dell’emigrazione e dei migranti, che tra i primi gesti si recò nel Canale di Sicilia a pregare per i naufraghi di Lampedusa offrendo una corona di fiori a quel mare che li aveva inghiottiti.
Per coinvolgere il grande Molise in un evento straordinario di simile spessore, il presidente della giunta ha condiviso con l’arcivescovo di Campobasso-Bojano, Padre Giancarlo Maria Bregantini, la proposta di tenere la riunione di insediamento del Consiglio dei molisani nel mondo e del Consiglio dei giovani per gli stessi giorni (2, 3, 4 e 5 luglio) prevedendo un confronto sul piano triennale 2014-2016 e un dialogo con una delegazione di migranti ospitati sul nostro territorio, per proporre a papa Francesco anche in senso emblematico la nostra e la vostra terra, come la terra dei cammini, da cui si parte e in cui si arriva, come ci insegna la cultura millenaria dei tratturi quale terra di passaggio che si porta nel cuore ma di cui non si entra mai in possesso.
Il 5 luglio 2014 ogni molisano, ovunque risieda, da Caracas alla Tasmania, seguirà con emozione e trepidazione la visita di papa Francesco a Campobasso, Castelpetroso e Isernia, e sono convinto che ogni associazione e federazione dei molisani all’estero parteciperà all’avvenimento con collegamenti in diretta, tramite le parrocchie locali o in incontri pubblici dove sarà possibile seguire la giornata su maxi-schermo, predisposti per una circostanza più unica che rara.
Tra le comunità molisane all’estero, quella argentina si sentirà doppiamente coinvolta, e per l’occasione intendo ringraziare pubblicamente gli ambasciatori della Repubblica argentina in Italia e presso la Santa Sede, Torcuato Di Tella e Juan Pablo Cafiero, per aver voluto onorare a Jelsi la memoria di un altro religioso italo-argentino, padre Giuseppe Tedeschi, il salesiano del Barrios dei poveri di Buenos Aires che pagò con la vita la sua dedizione agli umili, agli ultimi e ai migranti.
E nei lavori del Consiglio dei molisani nel mondo – conclude Petraroia -, a cui invito anche le Autorità della Repubblica di Argentina, ricorderemo questo missionario e insieme a lui i tanti missionari molisani che operano in Africa, in Asia e nell’America Centro-Meridionale”.