Quaranta pullman in arrivo da tutta la regione. Almeno duemila persone, dunque: lavoratori, disoccupati, pensionati e studenti. Eppoi coloro che giungeranno con la propria auto. Infine, i campobassani. Cgil, Cisl e Uil puntano a ‘invadere’ la città con la Marcia per il lavoro a cui prenderà parte pure la Camusso che chiuderà il comizio in piazza Prefettura. Strizzano l’occhio a papa Francesco, “anche a lui chiederemo di dare una mano al Molise” dicono. Perché la manifestazione la intendono soprattutto come l’occasione per accendere i riflettori che contano su questa terra. In cui gli indicatori sono peggiori che altrove, con la disoccupazione al 18% e un giovane su due che non trova lavoro.
La conferenza stampa per fare il punto e dare gli ultimi dettagli nella sede della Uil. Apre i ragionamenti Mauro Sasso, responsabile nazionale organizzazione della Uil venuto in regione a supporto della struttura locale. “L’obiettivo è portare a casa un risultato vero, la ripresa e la qualità del reddito oltre alla serenità. La manifestazione – spiega – chiude questo primo ciclo di mobilitazione, in cui abbiamo realizzato molte cose insieme, e ne apre un altro”. Un ciclo in cui “dalla Regione ci aspettiamo risposte. Non che con la Regione non si sia discusso in questi mesi. Però vediamo una certa inconcludenza, un certo tirare in lungo le cose, assumere impegni – attacca Sasso – e poi non ottemperarli”. Cita un caso recente, quello della Biblioteca Albino. Dopo la Marcia di sabato, Palazzo Vitale non avrà più scuse: “Se c’è, batta un colpo” sintetizza il dirigente Uil. Tante le adesioni all’evento, ne elenca alcune: amministrazioni comunali coi gonfaloni, le due Province, l’Anpi, la rete della Clean economy, Libera, Pax Christi, il vescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini.
Vetrina nazionale, dunque, la Marcia del 28 giugno. Che anticipa quella mondiale offerta dalla visita di Bergoglio il 5 luglio.