Le ultime indicazioni arrivate dal Tavolo Massicci in merito alla Sanità molisana e la nota dell’associazione nazionale dell’Energia del Vento hanno portato il vicepresidente della Giunta Regionale Michele Petraroia ad una profonda riflessione.
“Un tavolo tecnico composto da dirigenti dello Stato sfiducia il Presidente della Giunta imputandogli 210 milioni di euro di debiti del sistema sanitario regionale contratti dai suoi predecessori e si predispone a nominare un Commissario-Tecnico quale plenipotenziario per tagliare i servizi, chiudere le strutture e ridurre le tutele a danno dei cittadini. Un’Associazione di Imprese private, muovendosi nello stesso solco culturale di una delegittimazione persistente delle Istituzioni democratiche, invia una nota al Governatore sfiduciando di fatto metà Giunta Regionale e non riconoscendo il ruolo di rappresentanza dell’Assessore delegato. Due esempi tra i tanti – scrive Petraroia – che dovrebbero far riflettere sui mutamenti intervenuti nella sfera della Pubblica Amministrazione in cui la rappresentanza elettiva viene progressivamente marginalizzata a vantaggio di una tecnocrazia che non deve rispondere a nessuno del proprio operato. Sulla sanità l’articolo 117 della Costituzione sancisce la potestà legislativa concorrente con un ruolo determinante delle Regioni che non può essere eluso, svuotato e men che meno avocato a livello statale senza una modifica del Titolo V. A maggior ragione non può esserci un accentramento di competenze su una materia delicatissima qual è la sanità in capo a Organi Tecnici e non elettivi dello Stato. L’articolo 1 della Costituzione sancisce che la sovranità appartiene al popolo che la esercita attraverso gli amministratori che elegge ai vari livelli istituzionali. In nessuna parte dell’Ordinamento è riportato che un Nucleo di Tecnici sostituisce la Politica. Per altro verso, la nota dell’Associazione Nazionale Energia del Vento, che raggruppa le Imprese Private del settore, si commenta da sola. Degli Operatori Economici che perseguono i propri profitti, non ritengono di misurarsi nel merito della proposta di legge presentata da due Assessori Regionali avanzando obiezioni, osservazioni e emendamenti nella sede deputata della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale che dovrà istruire l’atto e licenziarlo con parere positivo o negativo che sia, prima di trasmetterlo all’Aula per l’esame definitivo. Si poteva comprendere l’indisponibilità a confrontarsi con i presentatori della proposta di legge e con l’Assessore all’Ambiente, ma non assegnare il giusto rilievo agli Organi del Consiglio Regionale cui compete di approvare o meno la legge, è un errore”.
“Al di là degli episodi specifici, si coglie un aspetto di carattere generale non favorevole ai cittadini. Se la delegittimazione della politica esautora gli amministratori eletti dal popolo, chi si assume la responsabilità di decidere ? E a chi risponde chi decide ?”, chiosa Petraroia.
E’ vero la politica esce sempre più delegittimata. Dopo sette anni di regime commissariale nella sanità molisana, si presentano dei piani operativi, in assenza di un PSR, dove la caratteristica più forte ed evidente è la tendenza alla privatizzazione del SSR. Si cedono ai privati convenzionati circa il 40% dei posti letto e si cede anche la medicina territoriale con le esternalizzazioni. Già nel 2013 l’incidenza dei privati convenzionati era del 27% ,pari a 169,203 milioni di euro su tutto il fondo regionale. Con i piani operativi si presume che questa percentuale sarebbe aumentata. Non so se il tavolo tecnico ha valutato questa modificazione genetica del SSR ma non si comprende perché il PSR di Carmine Ruta che andava nella direzione giusta ed aveva avuto un parere favorevole dal tavolo tecnico, sia stato stravolto per favorire i privati. Ciò che non era riuscito a fare Michele Iorio lo ha fatto una giunta che si definisce di centrosinistra. Non so cosa farà il nuovo commissario. Se avrà indicazioni a privatizzare od a fare una giusta razionalizzazione. Ma la politica ha fallito. Quello che doveva fare in 15 anni non l’ha fatto e ci ha portato al disastro attuale