Il disavanzo cumulato della sanità molisana è pari al 35% del finanziamento annuale: 210 milioni di euro per cui non è indicata copertura. Debiti pregressi, che il Tavolo di monitoraggio sul piano di rientro mette in conto all’attuale gestione commissariale, al presidente della Regione Frattura chiedendone il commissariamento.
Nel verbale della riunione del 27 giugno i tecnici evidenziano come nel 2013 in Molise, unica Regione in Italia, si sono verificate le condizioni per applicare l’ulteriore aumento automatico delle imposte (Irpef e Irap), il blocco del turnover del personale e il divieto di effettuare spese non obbligatorie fino al 2016. Più che nel merito delle misure previste dai Programmi operativi, il Molise è stato bocciato per una situazione debitoria devastante. Ai 210 milioni di deficit cumulato al 31.12.2013 deve essere aggiunta “la necessità di ripristino della cassa da parte del bilancio regionale che, al 31.12.2011, era pari a 151,328 mln di euro, per complessivi 361,751 mln di euro”. Uno squilibrio – si legge nel verbale – che, “se paragonato a regioni delle dimensioni della Lombardia e del Lazio, si attesterebbe, in termini assoluti, rispettivamente in circa 11 miliardi di euro e in circa 6 miliardi di euro”. Nel quarto trimestre 2013 il disavanzo è stato pari a 51 milioni (scendono a 27 con le coperture garantite dall’extra gettito fiscale), l’8,6% del finanziamento annuale assegnato al Molise. Per uscire dal commissariamento bisogna stare sotto la soglia del 5%.
Quanto al contenuto dei piani operativi i tecnici segnalano, fra l’altro, come le strutture pubbliche nella riorganizzazione cedano 127 posti letto e quelle private solo 9. Che le postazioni di 118 previste sono superiori del 30% allo standard nazionale. “Per motivate esigenze geografiche” aveva indicato la struttura commissariale, ma i tecnici contestano che sia possibile autorizzare lo ‘sforamento’. Come pure al Tavolo non va bene che ad Agnone, Larino e Venafro siano mantenuti posti letto per post acuti e attività di day syrgery e day hospital. I presidi che ospitano posti ospedalieri e attività chirurgiche “devono essere in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi per le relative discipline ospedaliere e garantire adeguati bacini di utenza”.
Il Molise è in piano di rientro dal 2007 e il debito è peggiorato anziché diminuire. Per i tecnici ciò è stato causato dall’estremo ritardo nell’attuazione delle azioni di risanamento previste dal piano stesso. I Programmi operativi di Frattura e Rosato restano, per i ministeri, inidonei a risolvere le criticità. Anche per questo, concludono, Frattura va commissariato.