Numeri spaventosi quelli del rapporto Svimez sull’economia del Sud 2014. Numeri concreti, sottolinea la Uil regionale, non ipotesi o previsioni.
E per il Molise, sostiene la Uil in base allo studio elaborato ‘in proprio’ e che ha dato lo stesso risultato di quello dell’associazione Svimez, “la situazione è ancora “più grave rispetto alla media”.
La diminuzione dell’occupazione dipendente, ad esempio, ‘certifica’ il rapporto Uil, tra le 16 regioni che investe maggiormente, trova la variazione più forte in Molise (-15,9%), seguita dalla Puglia (-12,4%). La categoria degli inattivi nella fascia lavorativa (15-64 anni), invece, di cui fanno parte coloro che studiano o che sono in un percorso di formazione professionale, i pensionati, ma anche chi non lavora per motivi familiari o per sua scelta, “ingloba anche una sempre più folta platea di persone che pur essendo disponibile a lavorare – fa notare la Uil -, non cerca più un’occupazione in quanto rassegnata. Sono nove le Regioni in cui aumenta questo indicatore ed anche qui il piccolo Molise, con un aumento del 7%, si colloca in testa”.
Alla luce dei dati Svimez, del dossier Uil e di altri dati, “la flessione in negativo del tasso di occupazione a livello nazionale vede il Molise capeggiare con un meno 6,7% rispetto agli anni precedenti, per poi arrivare al dato della disoccupazione giovanile che fa tremare i muri: -42,9%” evidenzia ancora il sindacato di via Conte Verde. In regione, inoltre, lavorano 46 donne su 100, nell’Unione europea sono 66 su 100. Peggio del Molise, puntualizza la Uil, solo pochissime regioni italiane. Il sindacato, sulla scorta di questo quadro più che allarmante, ribadisce: “È opportuno che la politica si dia una sveglia e cominci una volta per tutte a cercare soluzioni concrete”.

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