Bei principi, che però vanno attuati e sostenuti economicamente. E poi vere e proprie criticità che Api e Acem chiedono di correggere. Le associazioni delle piccole e medie imprese, delle costruzioni e non solo, chiedono l’impegno dei parlamentari molisani per cambiare la legge di Stabilità. Approvata alla Camera, ora passa in Senato. Due i fronti ritenuti fondamentali dalle organizzazioni di categoria. Intanto il mancato rifinanziamento della ‘piccola mobilità’ – problema che pare risolto con un emendamento passato a Montecitorio, ma loro chiedono a Palazzo Madama di blindare il risultato – e  poi l’abrogazione degli sgravi previsti dalla legge 407.

Il primo punto è stato illustrato dalla presidente di Api Matilde Iosue. Per i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità in seguito a un licenziamento per giustificato motivo oggettivo nelle aziende con meno di 15 dipendenti, il decreto legge 148/1993, aveva sancito la possibilità di iscriversi nelle liste di mobilità, in deroga a quanto stabilito dalla legge 223/1991. L’iscrizione ha comportato, a favore delle aziende che hanno proceduto ad assumere questi lavoratori, la possibilità di fruire di sgravi contributivi per 12 mesi. Prorogata fino al 2012, la piccola mobilità è stata revocata nel 2013. “E l’Inps chiede di restituire gli sgravi di cui le aziende hanno goduto” ha aggiunto Iosue. “Auspichiamo che in Senato venga mantenuto l’emendamento votato alla Camera e che la piccola mobilità sia rifinanziata per gli anni successivi” ha concluso.

Nell’incontro, a cui ha preso parte il senatore Roberto Ruta, è toccato poi al capo dell’Acem Corrado Di Niro spiegare i motivi per cui vanno reintrodotte le agevolazioni della legge 407. Le imprese sono contrarie all’abrogazione della norma. Si tratta infatti di un incentivo strutturale: uno sgravio contributivo e assicurativo pari al 100% al Sud (nel resto d’Italia invece pari al 50%) per tre anni in caso di assunzione di persone disoccupate da oltre due anni. Il governo Renzi lo sostituisce con un bonus di 8.060 euro, limitato però alle assunzioni che saranno effettuate nel solo 2015. Il lato positivo è che viene concesso anche in caso di assunzione di disoccupati di breve durata (sono sufficienti sei mesi). Questo non basta alle Pmi. E insistono: le due misure possono coesistere. “Mi auguro che l’intenzione dell’esecutivo sia di abbassare il costo del lavoro – ha sottolineato Di Niro – perché così non si riesce a creare occupazione”. Api e Acem chiedono anche la proroga del ripristino dell’anticipazione del 10% sul prezzo dell’appalto. Non è mancato un accenno alla ricostruzione post sisma. Settore dove resta sempre il problema del Patto di Stabilità e quello delle imprese che aspettano i pagamenti, ha ribadito Di Niro.

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