Scoppia il caso sulla riorganizzazione del servizio di trasporto per il 118. Caso sollevato da Primo Piano Molise tre giorni fa. Ora si muove anche la politica. Dal centrodestra regionale, il consigliere di Grande Sud Salvatore Micone interroga il governatore Frattura e prende posizione: “Non sferriamo un altro colpo ai cittadini molisani, è un servizio essenziale che non può essere oggetto di tagli”.
Una delibera di giunta del 1 ottobre stabilisce che debba essere l’Asrem a garantire il servizio con mezzi e personale propri. Ove non ne avesse a sufficienza potrà ricorrere all’esterno ma attraverso un bando pubblico. Tremano, così, le associazioni di volontariato che finora hanno coperto le 16 postazioni sul territorio in base a convenzioni. Convenzioni rinnovate, ricorda anche Micone, a febbraio scorso per tre anni dall’allora direttore generale dell’Asrem Percopo, ma finora mai sottoscritte. “Sembrerebbe una svista o una dimenticanza ma poi, davanti alle numerose sollecitazioni da parte delle associazioni, che peraltro aspettano ancora il pagamento di parte delle spettanze, nonché alla delibera di giunta del 1 ottobre 2014, si comprende che il disegno del governo regionale veniva già premeditato” commenta l’esponente di minoranza. Altro dato evidenziato nell’interrogazione è quello relativo ai costi: oggi il trasporto per il 118 costa 2 milioni e 100mila euro all’anno, la stima contenuta nell’atto di Palazzo Vitale è di 2,7 milioni. “Senza peraltro – aggiunge Micone – la garanzia della conferma della figura del soccorritore, attualmente impiegata dalle associazioni che gestiscono il servizio. Ma il Molise è indietro anche su tale punto in quanto è una delle poche Regioni che ancora non disciplina tale fondamentale figura professionale”. Se si attuasse la delibera 456, tira le somme, aumenterebbero i costi e non sarebbe garantita la presenza del soccorritore. “Se poi si pensa che in base al contratto collettivo nazionale di lavoro – conclude Micone – il costo omnicomprensivo di 92 autisti soccorritori ammonta ad € 2.330.000,00 non potendo il medesimo essere posto al ribasso nella relativa procedura di evidenza pubblica in quanto inerente le retribuzioni ed i relativi oneri contributivi, i conti non tornano così come si riscontrano forti dubbi e contrasti con le idee che il governo regionale intende attuare nell’ambito del servizio 118”.