Occorre mobilitarsi per difendere la nostra comunità regionale. Questo, secondo il vicepresidente della giunta regionale Michele Petraroia, l’attuale intento principale della politica sul territorio.

“Menziono – scrive in un nota – le due sfide principali che meritano di vederci uniti a tutela della salute e del lavoro. Sul primo punto il Governo intende applicare il disposto del Patto per la Salute e inviare un tecnico a chiudere gli ospedali e cancellare i servizi sociosanitari considerati Extra-Lea (dimessi psichiatrici, Alzheimer, trapiantati, malattie rare, malati cronici stabilizzati, ecc). Sul secondo punto il Ministero dello Sviluppo, nonostante la Risoluzione della Camera dei Deputati, non convoca le istituzioni ed i sindacati per sottoscrivere l’Accordo di Programma sull’Area di Crisi. Se persiste confusione e si alimenta ad arte la divisione fomentando i cittadini esasperati ed i lavoratori licenziati, si fa il gioco del Governo. Ci si spacca a livello locale, si torna al voto e chiunque vincerà si troverà al cospetto di una sanità tagliata, di prestazioni sociosanitarie soppresse e di una situazione occupazionale irrisolta. Avrà vinto la linea del rigore del Ministero dell’Economia che potrà decantare i risparmi sulla spesa sanitaria ed il mancato finanziamento dell’Accordo sull’Area di Crisi.  Poca cosa i 300 milioni di euro risparmiati sul Molise sui 2.200 miliardi di debito dello Stato ma sufficienti per  privare di dignità un’intera popolazione senza assumersene nemmeno la responsabilità. Infatti se la regione si lacera al proprio interno e si dilania in scontri violenti, perde ogni possibilità di difendersi credibilmente sui tavoli governativi nazionali e le episodiche iniziative di parlamentari, confederazioni sindacali o esponenti istituzionali molisani, serviranno più a lavarsi la coscienza che a raggiungere il risultato”. 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.