Una voce a favore dell’Austostrada del Molise arriva, in controtendenza rispetto al resto della maggioranza di centrosinistra al vertice della regione, da Giovanni Muccio, leader del Guerriero Sannita.
In una nota, infatti, Muccio ricorda come il movimento sia stato sempre favorevole all’autostrada del Molise che doveva collegare San Vittore a Termoli, ritenendola “una struttura di vitale importanza che permetteva al Molise di giocare quel ruolo di cerniera tra l’ Adriatico e il Tirreno”.
“Un’opera – aggiunge – che risultava decisiva per lo sviluppo dell’intera area territoriale della nostra piccola realtà regionale e che rilanciava le aree industriali di Termoli, Campobasso-Bojano e Isernia-Venafro, con un più veloce collegamento del traffico merci e uno sviluppo delle aree interne dal punto di vista anche turistico, un rilancio che avrebbe interessato anche tutte le piccole, medie e grandi imprese molisane nel campo dell’edilizia, che soffrono una crisi che li vede soccombere giorno dopo giorno”.

“Chi gira l’Italia – aggiunge Muccio – lo fa utilizzando l’autostrada, rispetto ad altri mezzi di locomozione e allora l’autostrada del Molise doveva rappresentare anche un’occasione per promuovere le bellezze del territorio, il patrimonio artistico, culturale, ambientale e gastronomico del Molise, prevedendo lungo la rete autostradale nelle aree di servizio, cartelloni pubblicitari che segnalavano le bellezze del territorio”.

“Un sogno che durava da decenni – l’affondo – con un iter burocratico ormai completato, finito in un giorno autunnale su un marciapiede della città di Campobasso, dove i due big della politica regionale il Senatore Ruta e il Presidente Frattura, con i loro dieci comandamenti e un tratto di penna hanno cancellato la più grande priorità infrastrutturale del Molise, senza cancellare il Consiglio d’amministrazione di Autostrada Molise Spa e con la lusinga delle quattro corsie che non esiste da nessuna parte, tutto ciò nel più totale silenzio dei partiti della coalizione, compresi i dipietristi veri fautori del progetto che si sono subito adeguati al volere del Senatore e del Presidente regionale”.

“Questa importante opera – la sintesi – avrebbe rilanciato il Molise in termini economici, aiutandolo ad uscire per sempre dall’isolamento in cui attualmente il nostro piccolo territorio è relegato ed è convinzione del Guerriero Sannita che la soppressione è stato un grosso errore di valutazione politica e costituisce una vera frattura sociale insanabile”.

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