Stipendi in ritardo per gli operai forestali che ancora non percepiscono la mensilità di marzo. In base al contratto con l’Arsiam e ad un accordo firmato coi sindacati, il pagamento della retribuzione deve avvenire entro il 20 del mese successivo a quello della prestazione (20 aprile nel caso di specie), purché la Regione abbia effettuato gli accrediti.

Lo stesso accordo sancisce che in caso la Regione non provveda all’accreditamento, l’Arsiam deve comunicare il ritardo alle organizzazioni sindacali. Il Nuovo comitato operai forestali, denunciando il ritardo, chiede di sapere da chi dipende: dalla Regione o dall’Arsiam? La Regione trasferisce i fondi all’Arsiam previa rendicontazione sui progetti in fase di esecuzione, ma “quali sono i termini entro i quali bisogna presentare la rendicontazione alla Regione per far in modo che le spettanze agli operai vengano pagate come stabilito”. Fatto sta, aggiunge il comitato, “che gli stipendi non vengono mai pagati nei termini stabiliti, senza una valida motivazione né tantomeno vengono sensibilizzate le organizzazioni sindacali”.

Gli 80 operai sono fermi dal 22 aprile, hanno maturato 76 giornate utili per il 2015 e sono in attesa di svolgere il servizio antincendio. “Che  garanzie occupazionali hanno? C’è la copertura finanziaria idonea a garantire le fatidiche 151 giornate lavorative?”, sono le domande del comitato. Percepiscono circa 900 euro lordi al mese, 10.500 annui esclusi gli ammortizzatori. Per loro ricevere “lo stipendio 10 -15 giorni dopo significa tanto, significa non poter programmare la quotidianità, far fronte alle scadenze, neanche nei mesi in cui si svolge l’attività lavorativa” e senza contare che “tutti i giorni si spostano con i propri mezzi, percorrendo anche centinaia di chilometri per raggiungere i cantieri, a fronte di un irrisorio rimborso spese”.

Sul caso interviene anche l’Unione sindacale di base. Chiede di sapere quante risorse siano appostate in bilancio per la cantieristica forestale e l’antincendio. L’Usb poi invita il governatore Frattura e l’assessore Facciolla “a fare chiarezza in tempi celeri e dare risposte e certezze ad una categoria che soffre già di per sé gli effetti di un precariato perenne e della forte crisi economica” e convocare un incontro chiarificatore con l’Arsiam. In mancanza di riscontri, annuncia il sindacato, i lavoratori organizzeranno presidi davanti alla giunta e all’assessorato all’Agricoltura.

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.