“No ai precari usa e getta”, “La salute è un diritto, non è una merce”. Striscioni, cori, slogan, hanno caratterizzato la protesta del personale precario della sanità pubblica che è arrivata nei palazzi istituzionali: la sede dell’Asrem e quella del Consiglio regionale del Molise dove si stanno svolgendo le audizioni sulla nuova legge di riordino del sistema sanitario regionale.

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Medici, infermieri, rappresentanti dei sindacati, associazioni e comitati, hanno espresso il loro dissenso su quella che oggi appare essere, dicono in molti, più di una ipotesi: il licenziamento di circa 500 precari. “Non vogliamo fare un’azione sindacale – ha detto il presidente del Comitato ‘Pro Cardarelli’ di Campobasso, Italo Testa, perché non tocca a noi proteggere il posto di lavoro dei precari. Quello che ci interessa – ha aggiunto – è la funzionalità dell’ospedale. Va tutelato il lavoro di tutto il personale, dal primario al portantino, tutti sono indispensabili. Lo scrive anche la giunta regionale nella sua proposta di legge che non c’è personale – ha concluso Testa – e in questa maniera il prossimo passo sarà la chiusura degli ospedali”.

“Senza 500 precari la sanità non può funzionare. Se questo non è un piano per privatizzare il servizio – ha dichiarato il coordinatore del comitato Veneziale Bene comune Lucio Pastore – non si capisce bene cos’è”. Ha poi annunciato anche una raccolta firme per un referendum abrogativo della riforma oggi in bozza, una volta che sarà diventata legge.

Davanti a Palazzo Moffa cori di protesta contro il presidente-commissario Frattura da parte dei precari che da gennaio perderanno il lavoro: Presidente, se ci licenzia se ne pente; Frattura Frattura, senza di noi è dura. Poi i manifestanti hanno tentato di entrare tutti nella sede istituzionale, erano circa un centinaio. Le forze dell’ordine hanno fermato il tentativo di ‘occupazione pacifica’ e reso noto che una delegazione sarebbe stata ricevuta in tarda mattinata. Nel frattempo, è giunto in via IV Novembre l’ex governatore Michele Iorio, oggi capo dell’opposizione di centrodestra. Al suo passaggio tra la folla è stato accolto da fischi e boati.

Nessuno sconto alla politica, a chi governava ieri e a chi lo fa oggi dunque. I precari della sanità pubblica vogliono risposte.

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