Sanità e partecipate i capitoli del bilancio per cui la Corte dei conti del Molise ha bacchettato l’amministrazione Frattura nel giudizio di parificazione del consuntivo 2014.
“Tanto per cambiare le criticità che noi segnaliamo da tempo”, commentano i 5 Stelle. Sull’argomento partecipate il Movimento ha chiesto in Consiglio l’anticipazione del voto su una mozione che si occupa del piano di razionalizzazione, quello che la giunta non ha ancora inviato alla Corte. “Un tema che si trascina da tempo e che certifica ancora una volta l’inadempienza della Regione. Peccato che, ancora una volta, l’assenza del presidente Frattura non ha permesso al Consiglio di esprimersi in merito”, dichiarano i grillini.
E poi la sanità. “Nei mesi scorsi, per una volta, non ci dispiacque affatto l’impegno del Frattura commissario ad acta, in visita a Roma per battere i pugni e chiedere risorse a garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Il tutto per altro senza accettare le pressioni del ministero dell’Economia per l’accensione di un mutuo da 257 milioni. Ma ora anche in questo caso dobbiamo ricrederci. Già, perché il 30 giugno scorso la giunta ha invece deliberato l’accettazione di quel prestito che graverà per trent’anni su tutti i cittadini molisani. Un duro prezzo da pagare per evitare commissariamenti – attaccano i 5 Stelle – e, probabilmente, anche per avere qualche aiutino in materia di integrazione pubblico-privato. A quanto pare, a noi molisani non rimane che recitare la triste parte dei ‘cornuti e mazziati’: dopo aver subito per dieci anni lo sfascio della sanità ad opera del governo Iorio, adesso ci toccano altri trent’anni di debiti sottoscritti dal governo Frattura per ripianare i disastri fatti”.
Durante la seduta di ieri un altro stop al prestito trentennale è arrivato dai banchi della maggioranza di centrosinistra. “Inciderà in maniera drammatica sul futuro dei molisani. Per questo è una decisione che doveva passare attraverso il coinvolgimento di tutte le forze politiche”, ha detto la consigliera Nunzia Lattanzio durante il dibattito sull’odg presentato da Totaro e Sabusco in merito al blocco dei ricoveri al Vietri. Lei non è d’accordo, dunque, con la scelta della giunta Frattura. E lo rimarcherà quando in Consiglio giungerà il ddl per definire le coperture. Pronta a votare no. Soprattutto, pronta ad impegnarsi e chiedere l’impegno del governo regionale a puntare i piedi a Roma per ottenere una decurtazione del 50% del debito totale. “Se lo Stato ha deciso di affiancare il Molise nel piano di rientro, attraverso commissari e sub commissari, allora la responsabilità si divide a metà”, ha affermato in Aula e ribadito al termine della seduta al telefono.