La questione quote nel Pd trova la presa di posizione del tesoriere del partito molisano Gianni Di Vita.
“Ho letto con interesse l’articolo di Primo Piano relativamente al mancato versamento delle quote, previste dalla statuto, dal regolamento finanziario e dal codice etico, da parte di ‘morosi eccellenti’ del Partito Democratico a favore delle articolazioni regionali del partito. E, con ancora maggior interesse, ho letto la dichiarazione del consigliere regionale Totaro. L’ho trovata, oltre che inopportuna, politicamente evasiva, statutariamente inefficace e contabilmente errata”.
“Da un punto di vista politico, la considero evasiva poiché egli non spiega che a contendersi la carica di sindaco a San Martino in Pensilis erano due esponenti dello stesso partito. Da un punto di vista statutario, la sua ricostruzione è inefficace. Nessuna norma collega la concessione del simbolo, ovvero presunte scorrettezze della segreteria, al mancato pagamento delle quote. Da un punto di vista contabile, infine, la ricostruzione è evidentemente errata. La sua morosità non è consequenziale alla mancata concessione del simbolo Pd nelle consultazioni elettorali di metà 2014: risale quantomeno al 28 agosto 2013, data del suo ultimo versamento nelle casse del partito, effettuato a copertura parziale di debiti pregressi”.