Un reperto archeologico che si mostra per la prima volta al mondo proprio all’esposizione di Milano. È uno dei pezzi forti della presenza del Molise ad Expo e nella serata di inaugurazione ha calamitato già l’attenzione dei visitatori. È un modellino in terracotta di una biga con cavalli al galoppo: si tratta di un ritrovamento recente, avvenuto in una sepoltura a Ururi.
All’inaugurazione il governatore Paolo di Laura Frattura, il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro e il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo. E poi, tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciolla, il consigliere delegato al Turismo, Domenico Di Nunzio e il sindaco di Campobasso Antonio Battista. Lo spazio del Molise all’Expo, situato lungo il cardo, proprio accanto a Palazzo Italia, resterà aperto per una settimana, fino al 23 luglio.
Dopo il ‘taglio del nastro’ dello spazio dedicato alla regione, che si apre con la riproduzione della Porta Bovianum di Altilia, il presidente della Regione ha fatto il punto coi giornalisti sulle aspettative e le prossime mosse. “Le aspettative sono di raccontare il Molise che ciascuno di noi conosce, mi auguro che questo modo di raccontarlo sia in grado di suscitare emozioni e curiosità per venire in Molise”, ha detto. La vetrina, è evidente, è “straordinariamente importante per le occasioni che ci offre, ma la vera promozione che vogliamo realizzare è in Molise, attrarre visitatori e creare opportunità di business per le nostre imprese”. Il ritorno, assicura, sarà stimato con dati certi alla fine del semestre.
Se slow è una filosofia di vita vincente e in linea col messaggio di Expo 2015, allora il Molise è la terra più slow d’Italia. “In nessun altro posto si riesce a coniugare con la stessa facilità tradizione e innovazione”, ha risposto così, Frattura, alla domanda sul perché i milioni di visitatori dell’evento dovrebbero andare a conoscerne storia, paesaggi, prodotti e ricette.