La decisione del Tar Molise sull’Egam arriverà in primavera. Due i ricorsi discussi ieri mattina, proposti dai Comuni che contestano la costituzione dell’ente di governo del servizio idrico integrato.
Sono 16 quelli che si sono mossi con l’azione davanti alla giustizia amministrativa – fra questi Campodipietra, Montefalcone nel Sannio e Sant’Agapito -, due invece – Longano e Castellino sul Biferno – hanno presentato ricorso al Capo dello Stato.
Due i profili principali del ricorso al Tar: l’incompetenza della giunta regionale – che ha istituito l’Egam e invece serve, secondo i ricorrenti, una legge regionale – e l’incostituzionalità dell’articolo 7 dello Sblocca Italia. I legali delle amministrazioni, che in caso di mancata adesione rischiano il commissariamento (relativamente all’Egam), hanno chiesto la sospensiva per quanto riguarda i centri con meno di mille abitanti. Il provvedimento cautelare è stato invocato dagli avvocati Pino Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano sul presupposto della deroga legislativa prevista per gli enti con popolazione inferiore a mille abitanti, ricadenti in territorio montano e titolari della gestione diretta del servizio idrico. Mentre per il primo dei ricorsi, attinente ai Comuni con più di mille abitanti, è stata concordata in camera di consiglio la cosiddetta ‘riunione al merito’. La Regione si è costituita con l’Avvocatura dello Stato. In udienza il legale Vitullo ha chiesto un pronunciamento complessivo, senza distinzione. I giudici hanno fissato, per decidere su entrambe le istanze, l’udienza pubblica del 19 aprile 2016, “ritenendo che le ragioni dei ricorrenti siano pienamente tutelabili con un pronunciamento nel merito previsto, peraltro, in tempi ravvicinati”, hanno commentato i difensori dei Comuni.

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