Più risorse per il Sud, per la sanità, per gli esodati – “i nuovi disperati  d’Italia” – e poi il ripristino del limite del contante a mille euro, che proprio nelle ultime ore è diventato una sorta di battaglia comune di minoranza Pd e 5 Stelle.

Queste alcune delle proposte del senatore dem Roberto Ruta per migliorare la legge di Stabilità illustrate in conferenza stampa. Pollice in su del parlamentare per l’eliminazione della tassa sulla prima casa (eccezion fatta per quelle di lusso) e di Imu e Irap in agricoltura. Non così per la Tasi che a suo parere dovrebbe seguire il principio di progressività. In questo modo ci sarebbero a disposizioni più fondi per il Mezzogiorno. I suoi emendamenti sono essenzialmente misure per il Sud. Riguardano in particolare: l’esonero contributivo, per i nuovi assunti, al 100% per le imprese operanti nel Mezzogiorno per il prossimo triennio e per quelle agricole in tutta Italia (il Jobs Act prevede l’esonero totale solo per il 2015, dall’anno prossimo scende al 40%); il credito d’imposta per le imprese del Sud che compiano investimenti per acquisizione dei beni strumentali e per l’innovazione sul modello della legge Prodi del 2006 che, ricorda Ruta, generò un aumento del Pil; risorse aggiuntive per la sanità; risorse per far rientrare nella settima salvaguardia gli esodati esclusi; l’estensione della detraibilità del 50% delle spese per acquisti di mobili, prevista per le giovani coppie per arredare la prima casa di proprietà, anche alle giovani coppie che abbiano scelto di vivere in abitazione in affitto; il personale delle biblioteche e dei centri per l’impiego per garantire la continuità dei servizi e delle funzioni svolte; e, appunto, il ripristino del limite per il contante a mille euro.

“Servono più investimenti e più risorse per il Mezzogiorno d’Italia che è a crescita vicino allo zero dopo aver subito con forza negativa gli effetti della crisi. La situazione di disoccupazione nel Sud è insostenibile e la ripresa stenta a decollare. Il Meridione deve ripartire – afferma Ruta –, non può stare al livello della Grecia”. Su queste questioni, dopo la lunga e “tonica” discussione nell’assemblea dei gruppi parlamentari col premier, si dice fiducioso: “Nel confronto con Matteo Renzi c’è stata piena comprensione delle ragioni che abbiamo portato avanti”.

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