“Anni e anni di dissennate e immorali politiche clientelari attuate sulla pelle dei cittadini hanno presentato, ormai da tempo, l’inevitabile e amarissimo conto: commissariamento della sanità pubblica e perdita di servizi sanitari essenziali”. Così il rettore dell’Unimol Palmieri nell’intervista rilasciata a Primo Piano Molise sullo stato dell’arte nella sanità in Molise e sulle cause della situazione in cui il sistema versa.
L’ex governatore Michele Iorio non ci sta. Trova “davvero sconvolgente l’affermazione del rettore Palmieri sulle politiche degli anni passati che secondo lui sarebbero state «clientelari, dissennate e immorali» portando la nostra regione allo sfascio della sanità pubblica a vantaggio del privato”. Secondo Iorio, si tratta di un “giudizio sommario che non rende merito a quella politica che ha condotto la nostra regione a indubbie possibilità di crescita e ha costruito le premesse perché in essa si potessero svolgere tutte le attività necessarie per garantire i cittadini rispetto alla loro prospettiva di salute e ottenere una buona sanità”.
A partire, cita l’ex presidente, dall’istituzione della facoltà di Medicina dell’Unimol “ottenuta grazie all’impegno del rettore Cannata, del sottoscritto insieme con Silvio Berlusconi e Letizia Moratti” e dal “sostegno per la realizzazione in Regione di servizi che in passato i molisani potevano ottenere solo in altre zone del paese ed anche molto distanti”. Rivendica che l’offerta pubblica è cresciuta anche per “l’enorme sostegno dato ai nostri ospedali per le attrezzature sanitarie di avanguardia presenti su tutto il territorio (tac, risonanze, angiografi, pet) e il completamento dell’offerta con l’inserimento del privato convenzionato per raggiungere obiettivi di qualità che oggi ci invidiano in più parti d’Italia. L’Irccs di Pozzilli e la Cattolica di Campobasso, rispettivamente per la neurochirurgia e la radioterapia, sono il risultato di un impegno politico preciso sul quale si dovrebbero spendere giudizi più meditati e meno sommari”.
Quanto al piano di rientro, va giù duro Iorio, “è una vera bufala ritenere o far credere ai cittadini che il disavanzo sanitario maturato nell’ultimo decennio sia determinato solo dallo spreco e, peggio ancora, dal così detto clientelismo. Negli anni del mio governo abbiamo ridotto il disavanzo annuale da circa 100milioni di euro a circa 30 milioni, durante gli ultimi anni del mio governo abbiamo ridotto di circa mille unità la dotazione del personale alla sanità soprattutto in campo amministrativo anche per effetto della scelta (molto contrastata dal centrosinistra) di realizzare la Asl unica del Molise molto prima del piano di rientro”. Qualche risparmio è ancora possibile, ma l’ex commissario della sanità è convinto che “il prezzo che si dovrà pagare per raggiungere il così detto equilibrio di bilancio è il taglio dei servizi a danno dei cittadini molisani” che verranno così “privati di un bene essenziale che porterà all’involuzione del sistema regionale con pericoli anche per la sopravvivenza della stessa autonomia”. L’Università, dice in conclusione, “affronta rispetto alla politica nazionale le stesse problematiche e se dovessimo perdere l’autonomia si perderebbe forse ancor prima la stessa università”. Chiarisce, in conclusione: “Non rispondo per risentimento personale ma non riesco ad esprimere un vero e sentito dissenso rispetto all’affermazione che, forse per il contesto politico locale (tutto interno al Pd), hanno portato il rettore ad esprimersi in tal modo. Resto comunque a disposizione per un confronto aperto e sincero”.