Posticipati per approfondimenti tecnici e politici o ritenuti superati, molti gli argomenti rinviati ieri al Consiglio regionale del Molise. Non per questo è mancato il dibattito.

È tornato in auge, per esempio, il quinto assessore. Meglio: la necessità di adeguare il tetto massimo nella composizione della giunta a quel che la legge nazionale permette, perché nel fissare a quattro questa soglia il Molise è stato troppo draconiano. Quattro sono pochi. Figuriamo oggi che gli assessori sono tre.

Proprio di questo, la giunta monca, si occupava la mozione presentata dal centrodestra sulla ricomposizione dell’esecutivo Frattura. L’ex governatore Michele Iorio ha spiegato che l’obiettivo del documento era portare in Aula il dibattito su una questione non indifferente. Presentato dopo l’ingresso in giunta di Carlo Veneziale, il testo puntava ad acquisire le dichiarazioni in Aula di Frattura per poi discuterne. “L’assessore regionale al Lavoro sarà nominato in tempi brevi”, ha assicurato il governatore. Al suo posto, nella prima fila del centrosinistra, è tornato ieri anche l’ex titolare, Michele Petraroia. Dopo le dimissioni dalla giunta e la sollecitazione di un chiarimento all’interno del partito sulla validità delle intese del 2013 riguardo alla presenza del Pd nella squadra di governo, Petraroia ha dovuto recarsi fuori regione per un intervento. “Ho ritenuto giusto, prima di decidere, attendere il rientro di Petraroia che è stato assente per motivi di salute – ha detto Frattura esprimendogli a nome di tutti gli auguri con l’auspicio che i problemi siano superati -. Ora siamo in grado di affrontare la questione nel Pd e nella maggioranza di centrosinistra”. Non vede problemi di tenuta politica, ha aggiunto. Rispolverando poi il ‘quinto assessore’. “Ritengo ci sia il tempo per rivedere il limite a quattro e non a cinque, come in attuazione della legge nazionale avremmo diritto. È stato un errore fissare questo limite – ha poi specificato -, per me quattro assessori non sono sufficienti per far fronte alle tante deleghe e ai tanti impegni. Ritengo dunque necessaria una variazione dello Statuto in questa direzione”. Una contraddizione, ha colto al volo Iorio, dire che servirebbero cinque assessori e rimanere ancora con soli tre. Anche lui si è detto favorevole a superare il tetto dei quattro, consapevole che ci sono problemi di operatività. Altro botta e risposta, sugli esterni, oggi sono due su tre nell’esecutivo Frattura. “Vedo che ha cambiato opinione. Non sarei titolato a rivolgerle una critica – la provocazione dialettica di Iorio – ma dalla sua parte politica ne sono venute tante”, ha concluso prima di ritirare la mozione perché il dibattito si era svolto. Allora il governatore in carica ha rilanciato: “Non solo sono del parere che quattro assessori siano insufficienti ma in campagna elettorale ho sempre parlato di esterni, parlano per me gli incontri pubblici tenuti.

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