“È finito il tempo in cui si buttavano via i fondi europei”. Così Matteo Renzi ieri a Napoli, nella conferenza stampa convocata dopo la firma del Patto per la Campania con il governatore Vincenzo De Luca.

Il Patto è il primo del Masterplan per il Mezzogiorno ad essere stato firmato, vale circa 10 miliardi e impegna il governo nazionale a una serie di investimenti, concordati con la Regione, in numerosi settori: infrastrutture, cultura, ambiente, attività produttive. Per lo sviluppo, ad esempio, sono previste misure come il credito d’imposta e fondi per progetti innovativi, oltre che il finanziamento dei programmi per le aree di crisi industriale.

Seguiranno, lo ha detto lo stesso presidente del Consiglio, altre 12 intese con otto Regioni e sette Città metropolitane del Sud. “Ne firmeremo più o meno una alla settimana”, l’annuncio del premier. Il Masterplan prevede in tutto 15 accordi: “Siamo a buon punto o abbiamo concluso altri 12 accordi, al momento restano fuori solo la Città metropolitana di Napoli e la Regione Puglia, ma la nostra porta è sempre aperta e speriamo che anche quelle istituzioni vogliano discutere con noi”, ha aggiunto. I Patti riguarderanno dunque Napoli, Bari, Reggio Calabria,Catania, Palermo, Messina, Cagliari e Taranto. Le regioni interessate sono: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

In prefettura a Napoli anche il sottosegretario a Palazzo Chigi Claudio De Vincenti. Che venerdì a Campobasso, a margine della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, aveva confermato che la formalizzazione dell’accordo col governo del Patto per il Molise è prossima. La valorizzazione delle aree interne (di cui si occuperà il Centro di ricerca inaugurato all’Unimol alla presenza del Capo dello Stato, ndr) è la chiave di volta “per questa regione” e – queste le parole di De Vincenti all’Unimol – “fa parte della strategia che stiamo definendo con la Regione nel Patto per il Molise che è praticamente definito e presto lo firmeremo”. All’interno del Patto per il Molise anche il tema dell’area di crisi che De Vincenti ha seguito in prima persona quando era vice ministro dello Sviluppo economico. Gli obiettivi del riconoscimento per il distretto Campochiaro-Bojano-Venafro, secondo il sottosegretario, sono “attirare investimenti e dare spazio all’imprenditoria locale. Abbiamo destinato risorse – concluse le sue dichiarazioni – e puntiamo su una strategia di rinascita economica dell’area di crisi e più in generale della regione”.

 

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