Il consigliere regionale Michele Petraroia ha sottolineato la correttezza della decisione di rinunciare ai giochi olimpici del 2020, poichè – ha lasciato intendere – in questo momento di difficoltà, l’Italia non è in grado di affrontare l’impresa.
“Negli ospedali del Molise non ci sono posti letto per i ricoveri – ha detto Petraroia – , mancano attrezzature indispensabili, al Pronto Soccorso del Cardarelli ci sono turni con un solo medico in servizio, e spesso si registrano carenze essenziali di mezzi, materiali e personale per assicurare la tutela della salute. Prendere un treno a Campobasso è un’odissea, con sbarre dei passaggi a livello che restano alzate, black-out elettrici, locomotori antiquati, soppressioni di corse e servizio pessimo. Nelle scuole si formano classi con un elevato numero di alunni, senza attività integrative, con tagli ai laboratori, al personale e alle attività didattiche, e ciò che più colpisce, è l’abbandono delle fasce deboli meritevoli del sostegno a sé stesse. Un numero crescente di famiglie è priva di qualsiasi entrata – ha continuato -, la mobilità in deroga non è stata confermata, l’assistenza domiciliare è stata ridotta all’osso, le imprese attendono tempi biblici per essere pagate dalla pubblica amministrazione e alcune di esse non resistono e portano i libri in Tribunale o cessano l’attività. Un giovane su tre non ha lavoro, il trasporto su gomma viene tagliato, le infrastrutture minime del territorio a partire da strade, reti elettriche, acquedotti, telefoni, connessione internet e banda larga, meriterebbero manutenzione e interventi di adeguamento. Le banche non fanno credito, il costo dei carburanti è alle stelle, i rincari dei beni di prima necessità sommati alla perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni impoveriscono il ceto medio, aumentano le tasse sulla casa, sulle accise e sui servizi locali essenziali come la mensa nelle scuole, il trasporto alunni e l’assistenza ai non autosufficienti”.
“In un simile scenario, che ha poco da invidiare al dramma della Grecia, – ha proseguito il consigliere regionale – le principali agenzie di rating internazionali hanno declassato l’Italia e nonostante i pesanti sacrifici imposti a lavoratori e pensionati si rischia un avvitamento tra recessione, disoccupazione, calo dei consumi e altre perdite occupazionali. Come sia possibile in uno Stato in cui non esiste più la Protezione Civile e se si presenta una calamità naturale ognuno deve arrangiarsi per sé, a ipotizzare un investimento di 8 miliardi di euro per organizzare le Olimpiadi del 2020 ? Non c’è dubbio che trattasi di una decisione amara che delude gli sportivi italiani e ci priva di una bella opportunità di promozione per il nostro Sistema-Paese, ma ritengo coerente e giusta la decisione del Governo di rinunciare alle Olimpiadi. Oggi non si può pregiudicare il percorso di risanamento dei conti pubblici – ha concluso – e non si può arrivare alla perversione di ipotizzare la chiusura dei 220 ospedali italiani con meno di 120 posti letto nel piano sanitario 2013-2015, assumendo la priorità di finanziare per miliardi di euro i giochi olimpici del 2020.