Il segretario regionale della FIMMG Giancarlo Totaro si è unito alla preoccupazione del sindaco di Montenero in merito ai possibili tagli dei servizi sanitari del Poliambulatorio di Montenero. “I medici di questo sindacato – ha spiegato – avevano già lanciato l’allarme sui possibili tagli sanitari perpetrati dall’Asrem. L’atto aziendale Asrem, se è vero che ferisce gli ospedali bassomolisani di Termoli e Larino, sicuramente assesta un fendente mortale alle attività territoriali dei poliambulatori, il cuore delle attività specialistiche di base, a cui potrebbero seguire ulteriori tagli alla medicina generale ed alla guardia medica, lasciando tutti i piccoli paesi senza una reale assistenza”.
“Rivolgiamo un appello al sindaco di Montenero – ha continuato – affinché si coalizzi e coinvolga tutti gli altri sindaci dei piccoli comuni afferenti ai servizi del Poliambulatorio di Montenero, dando la disponibilità dei medici a lottare insieme per la difesa della sanità territoriale, che nelle programmazioni regionali di tutta Italia è incentivata e promossa per il basso costo e la vicinanza alle popolazioni assistite”. “Occorre rendersi conto – ha tuonato Totaro – che, politicamente, non pagherà appoggiare solo le lobbies ospedaliere a discapito dei cittadini dei piccoli comuni, i quali costituiscono il 99% delle realtà amministrative della regione Molise. Bisogna sventare questo attentato mortale alla sanità bassomolisana. I piccoli comuni hanno interesse affinchè vengano mantenuti i servizi sanitari essenziali e si rifulga dall’idea ospedalocentrica”.
“In merito al documento prodotto da sindaci del bassomolise e medici, riuniti in assemblea a Termoli, – ha precisato – va sottolineato, e se ne fa pubblica denuncia, che l’incontro che sarebbe dovuto seguire con il presidente Iorio fino ad oggi non è avvenuto”. “Se c’è l’intenzione da parte di qualche lobbies di insabbiare ed anestetizzare la giusta protesta dei cittadini bassomolisani – ha concluso Totaro – i medici di questo sindacato non ci stanno. E saranno attuate tutte le forme legittime di protesta per difendere il diritto dei cittadini ad avere gli stessi servizi sanitari previsti per Campobasso ed Isernia”.