Con una mozione presentata in Consiglio regionale, Franco Giorgio Marinelli ha chiesto al presidente della Giunta regionale del Molise – anche in qualità di Vice presidente della Conferenza Stato-Regioni – di sollecitare il Governo Monti ad eliminare una serie di tasse e costi sul prezzo dei carburanti per autotrazione.

Sul prezzo della benzina, infatti, ogni automobilista paga:

– 1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935

– 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956

– 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963

– 10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966

– 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968

– 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976

– 75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980

– 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983

– 22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996

– 39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004

“Le disposizioni dell’ultima manovra finanziaria – si legge nelle premesse della mozione – hanno spinto i prezzi della benzina oltre quota 1,8 euro al litro, in dirittura d’arrivo verso la soglia dei 2 euro. L’aumento del costo dei carburanti ha raggiunto livelli insostenibili non solo per le tasche degli automobilisti, ma per tutti gli italiani, considerando che la maggior parte delle merci è trasportata su gomma, determinando di conseguenza un aumento non trascurabile del prezzo dei generi di consumo. In momento congiunturale come quello attuale, la riduzione del costo del carburante, andrebbe ad incentivare i consumi e di conseguenza contribuirebbe ad una ripresa economica generale”.

“Pertanto, si impegna il Presidente della Giunta regionale a proporre in Conferenza Stato Regioni azioni tese a sollecitare il Governo nazionale all’eliminazione delle già citate addizionali:

che prese singolarmente, sono cifre minime, ma sommate sono diventate col passare degli anni un balzello che determina un aggravio di quasi 25 centesimi, oltre Iva, per un ammontare complessivo di 30 centesimi per litro”.

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