“Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà al presidente Michele Iorio rispetto alla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, che è ben lungi dall’essere conclusa in maniera definitiva”. Lo dichiara il capogruppo del Pdl di Palazzo Moffa Nicola Cavaliere in merito alle richieste di dimissioni formulate dal centrosinistra all’indomani della sentenza di condanna a un anno e sei mesi per abuso d’ufficio emessa dal Tribunale di Campobasso. “Non si può non tener conto che siamo solo al primo grado di giudizio, in un sistema processuale che prevede ben tre gradi, durante lo svolgimento dei quali riconosce al soggetto coinvolto la presunzione di non colpevolezza, ossia l’attribuzione della responsabilità penale solo quando un giusto processo lo abbia riconosciuto, con sentenza definitiva e irrevocabile, colpevole della commissione di un reato. Vorrei ricordare a tutti – aggiunge Cavaliere – che emettere già oggi condanne definitive e soprattutto formulare richieste di dimissioni nei confronti del presidente della giunta non è un comportamento politicamente corretto e condivisibile. Noi, anche in questo momento, sentiamo di ribadire la nostra massima fiducia e stima nei confronti dell’operato della magistratura molisana e nazionale e, a prescindere da quello che sarà l’esito finale, al termine dei tre gradi di giudizio previsti, invitiamo tutti a evitare di confondere e, soprattutto, collocare sullo stesso piano politica, Istituzioni e aspetti processuali. In caso contrario – prosegue il capogruppo del Pdl – si rischia di alimentare un clima di tensione di cui, a vent’anni da Tangentopoli e in un momento economico e sociale particolarmente difficile, il Molise e l’Italia tutta non hanno affatto bisogno. Siamo convinti che al termine dell’iter giudiziario – conclude Cavaliere -, il presidente Iorio sarà interamente prosciolto dalle accuse che oggi gli vengono rivolte, ma soprattutto, da uomo delle Istituzioni e di governo quale è, saprà operare le scelte opportune, lasciando, a un centrosinistra molisano privo di programmi e proposte e sempre più diviso al proprio interno, l’inutile compito di caccia alle streghe”.