Sono oltre 100 le discariche italiane che non rispettano i parametri imposti dall’Unione Europea e, fra le regioni in ritardo nell’accoglimento delle norme, c’è anche il Molise. “Questa bocciatura – ha commentato Paolo di Laura Frattura – attiene principalmente alla mancata individuazione di percorsi e soluzioni idonee per la gestione dei rifiuti, con la conseguente mancata predisposizione di nuovi atti normativi in materia. L’Ue, di fatto, ha ‘‘messo in mora’ le politiche ambientali della Regione Molise che, dal luglio 2009, quando la Commissione rilevò le infrazioni, non è riuscita né ad individuare un percorso percorribile né, tantomeno, a mettere in pratica uno straccio di idea relativamente alla questione rifiuti”. “Non è un caso – ha aggiunto – che in Molise sia stato attivato un progetto sperimentale che coinvolge solo pochi Comuni, dove è stata avviata la raccolta differenziata; non è un caso che non esista nemmeno un piano teso a stimolare la riduzione della produzione dei rifiuti. La gestione attuale del ciclo dei rifiuti risulta disarticolata nelle sue principali componenti che sono rappresentate dalla raccolta e dal trasporto, dalla selezione, dal riciclo e dallo smaltimento. Non esiste un ciclo virtuoso dei rifiuti; ci si occupa – attraverso il ricorso a società private – solo di una parte delle componenti del ciclo”. “Noi crediamo che la gestione del ciclo dei rifiuti debba basarsi sulla nascita di consorzi o società miste a livello provinciale – ha continuato Frattura – realtà che dovranno necessariamente essere contraddistinte da una partecipazione pubblica. Sono due gli obiettivi che la Regione Molise deve porsi a breve scadenza, soprattutto alla luce della messa in mora dell’Ue che entro due mesi attende soluzioni e risposte definitive. Sono la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, obiettivi perseguibili attraverso il ricorso agli investimenti tecnologici e infrastrutturali”. “Tutto questo – ha concluso – affidato ad un sistema duale di governance – che si ispira quindi alla disciplina europea – che prevede due organi societari che determinano un modello di amministrazione e controllo, in grado di operare efficacemente secondo principi di trasparenza nell’interesse degli stakeholders e in particolare della cittadinanza”.