Il consigliere dell’Italia dei Valori Cristiano Di Pietro ha sottolineato alcuni aspetti specifici del Piano di Sviluppo Rurale, esaminato oggi nel corso della seduta congiunta della prima e della seconda commissione consiliare della regione Molise, evidenziando la necessità di far fronte alla situazione emergenziale del settore agricolo, attraverso delle operazioni mirate che siano di reale sostegno alla crisi.

“L’agricoltura – ha dichiarato il consigliere Di Pietro – è profondamente cambiata rispetto al passato: mio nonno, con 10 ettari di terreno ha potuto assicurare una vita dignitosa alla sua famiglia e ha potuto far studiare i suoi figli. Oggi tutto ciò sarebbe impossibile. Attualmente gli operatori del comparto vivono una vera e propria situazione di emergenza: non possono più contare sul ricorso alle banche, i bandi regionali risultano essere articolati in maniera complessa e i tempi di erogazione di finanziamenti sono spesso troppo lunghi”.

“Ecco perché – ha aggiunto – la semplificazione dell’accesso al credito risulta essere di fondamentale importanza sia per le realtà aziendali già esistenti, che hanno necessità di potenziarsi investendo in nuovi macchinari e nuove tecnologie, sia per l’imprenditoria giovanile, che andrebbe incentivata ed indirizzata ad associarsi tra più attori per poter meglio rispondere alle sfide della crisi economica e del mercato agricolo”.

“Proprio su questo ultimo punto – ha continuato portando ad esempio la realtà della Fattoria Di Vaira, nel Comune di Petacciato – uno sforzo particolare dovrebbe riguardare il potenziamento della commercializzazione dei prodotti agricoli a km 0 e la valorizzazione delle produzioni biologiche. Questi sistemi potrebbero essere agevolati inoltre, prevedendo sgravi fiscali per chi, ad esempio, in tali strutture voglia assumere giovani appartenenti alle categorie protette”.

“La regione – ha dichiarato l’esponente IdV – prima di affrontare le questioni sociali dei servizi all’agricoltura, ampiamente caldeggiate dall’assessore Fusco che parla di “agricoltura sociale”, ma che rappresentano un corollario al sistema, dovrebbe focalizzare l’attenzione sulle reali necessità del settore che non possono prescindere dalla facilitazione di accesso al credito e dall’incentivazione dell’imprenditoria giovanile. Soltanto dopo aver agevolato il potenziamento delle realtà esistenti e la creazione di lavoro per i nostri giovani che sono le vere priorità sulle quali è necessario intervenire, potremo pensare a dotare il settore primario di servizi alla persona che, seppur necessari, potrebbero far parte di una seconda fase di intervento da parte della Regione”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.